È facile intuire che la mia passione più forte è sicuramente l'informatica; ma ce ne sono altre che mi danno tutt'ora grandi emozioni.

Durante gli anni delle scuole elementari ho seguito la prima lezione di musica per pianoforte. Il maestro utilizzava un metodo di insegnamento noioso e antico: lui dettava, io scrivevo e non capivo niente; alla lezione successiva avrei dovuto conoscere tutto a memoria. Un approccio spaventoso e demoralizzante tanto che alla terza lezione, impaurito da quel nozionismo, mi è venuto il mal di pancia e così ho abbandonato.
Qualche anno più tardi la passione si è risvegliata a causa della mancanza di un componente in un gruppo musicale e così cominciai a strimpellare il basso elettrico. Seguirono all'acquisto dello strumento audio-libri e metodi per imparare a leggere e suonare ma l'orecchio ha sempre avuto la meglio. Di tanto in tanto la voglia si fa sentire e dopo l′accordatura qualche ora la spendo. Grazie a questo oggi riesco ad apprezzare generi musicali diversi ponendo orecchio al suono del basso.

Altre desideri che avevo da ragazzino sono stati la fotografica, la bici e la moto. Purtroppo sono riuscito a soddisfarli molti anni dopo.

In ordine cronologico è arrivata prima la mountain-bike e poco dopo la bici da corsa. Quest'ultima mi da una sensazione di odio e amore; quando sono stanco e le gambe sono dei pezzi di legno, anche la più lieve salita mi sembra il "ghisallo" e in quel momento la voglia di scendere e dare una pedata alla bici è forte ma chissà perché la tentazione di risalire mi torna qualche giorno dopo. È vero, torno a casa stanco ma dopo un piatto di pasta mi sento un altro.

Guidare l'auto mi annoia; non sopporto il traffico e tantomeno l'autostrada ma non disprezzo le belle auto e specialmente i SUV. Ma l'emozione di una bella guida la sento solo con la moto, quel piacere, quel senso di libertà, quella produzione continua di adrenalina sono indescrivibili e solo con una vera passione si possono avvertire.

L'ultima mia passione riguarda la fotografia digitale. Da ragazzino non sono mai riuscito a comprendre bene il significato di quelle ghiere ma internet me ne ha dato la possibilità. Naturalmete riviste e un buon libro sulla tecnica fotografica non potevano mancare nella mia libreria. Mi sono sempre chiesto quando una foto si può definire bella e così leggendo qua e là condivido l'idea che una bella foto è quella che coglie nell'obbiettivo la magia di un'immagine carica di significati che stimolano, emozionano e che fanno pensare.