La soluzione non è un’apertura che rinuncia al proprio tesoro. Questo sì è essere famiglia! Il fatto è che «la semplice proclamazione della libertà economica, quando però le condizioni reali impediscono che molti possano accedervi realmente, e quando si riduce l’accesso al lavoro, diventa un discorso contraddittorio». Mostraci la tua bellezza riflessa in tutti i popoli della terra, per scoprire che tutti sono importanti, che tutti sono necessari, che sono volti differenti della stessa umanità amata da Dio. I confini e le frontiere degli Stati non possono impedire che questo si realizzi. [17] Quando si dice che il mondo moderno ha ridotto la povertà, lo si fa misurandola con criteri di altre epoche non paragonabili con la realtà attuale. Esiste infatti un malinteso. Tutti gli impegni che derivano dalla dottrina sociale della Chiesa «sono attinti alla carità che, secondo l’insegnamento di Gesù, è la sintesi di tutta la Legge (cfr Mt 22,36-40)». [95] Lett. ap. Prendersi cura della fragilità dice forza e tenerezza, dice lotta e fecondità in mezzo a un modello funzionalista e privatista che conduce inesorabilmente alla “cultura dello scarto”. Ispiraci il sogno di un nuovo incontro, di dialogo, di giustizia e di pace. Di conseguenza, si attua un meccanismo di “selezione” e si crea l’abitudine di separare immediatamente ciò che mi piace da ciò che non mi piace, le cose attraenti da quelle spiacevoli. In effetti, «la vita in comune, strutturata intorno a comunità organizzate, ha bisogno di regole di convivenza la cui libera violazione richiede una risposta adeguata». [228], 245. Indagando sulla natura umana, la ragione scopre valori che sono universali, perché da essa derivano. [243] Lo affermava in un periodo di forte tensione internazionale, e così diede voce al grande anelito alla pace che si diffondeva ai tempi della guerra fredda. Ricordiamo che «l’inequità non colpisce solo gli individui, ma Paesi interi, e obbliga a pensare ad un’etica delle relazioni internazionali». [253] Epistula 97 (responsa ad consulta bulgarorum), 25: PL 119, 991. Eppure ogni tanto si presenta il miracolo di una persona gentile, che mette da parte le sue preoccupazioni e le sue urgenze per prestare attenzione, per regalare un sorriso, per dire una parola di stimolo, per rendere possibile uno spazio di ascolto in mezzo a tanta indifferenza. Conversaciones con Hernán Reyes Alcaide, Ed. Video correlati. 46. Alcuni nascono in famiglie di buone condizioni economiche, ricevono una buona educazione, crescono ben nutriti, o possiedono naturalmente capacità notevoli. Quadragesimo anno (15 maggio 1931), 88: AAS 23 (1931), 206-207. D’altra parte, è grande nobiltà esser capaci di avviare processi i cui frutti saranno raccolti da altri, con la speranza riposta nella forza segreta del bene che si semina. 10. Infatti, «nella società globalizzata, esiste una maniera elegante di guardare dall’altra parte che si pratica abitualmente: sotto il rivestimento del politicamente corretto o delle mode ideologiche, si guarda alla persona che soffre senza toccarla, la si mostra in televisione in diretta, si adotta anche un discorso all’apparenza tollerante e pieno di eufemismi».[59]. 2, resp. Al contrario, il modo buono di amarlo è cercare in vari modi di farlo smettere di opprimere, è togliergli quel potere che non sa usare e che lo deforma come essere umano. [28], 31. lucabac.c. REA CR-166100, UN POSTO AL SOLE, anticipazioni puntata di giovedì 17 dicembre 2020, CAN YAMAN sarà SANDOKAN, con Luca Argentero e Alessandro Preziosi. 198. Che Dio ispiri questo ideale in ognuno di noi. 106. cliziaincorvaia. [153] Discorso all’Organizzazione delle Nazioni Unite, New York (25 settembre 2015): AAS 107 (2015), 1037.1041. [133] Da una parte, il superamento dell’inequità richiede di sviluppare l’economia, facendo fruttare le potenzialità di ogni regione e assicurando così un’equità sostenibile. Assistenza per l'accessibilità ... Pagine Personaggio pubblico Chef Francesco Sole Video Amore a distanza. Tutta colpa dell'amore. Invece la vera riconciliazione non rifugge dal conflitto, bensì si ottiene nel conflitto, superandolo attraverso il dialogo e la trattativa trasparente, sincera e paziente. Neppure può preservarci da tanti mali che diventano sempre più globali. Tutto ciò parte da una stima, da un apprezzamento, che in definitiva è quello che sta dietro la parola “carità”: l’essere amato è per me “caro”, vale a dire che lo considero di grande valore. Entrando in questa dinamica, in definitiva sperimenta che gli altri sono “sua stessa carne” (cfr Is 58,7). Si dimentica che «non c’è peggior alienazione che sperimentare di non avere radici, di non appartenere a nessuno. [168] Ciò richiede di riconoscere che «l’amore, pieno di piccoli gesti di cura reciproca, è anche civile e politico, e si manifesta in tutte le azioni che cercano di costruire un mondo migliore». Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La verità è che «nessuna famiglia, nessun gruppo di vicini, nessuna etnia e tanto meno un Paese ha futuro, se il motore che li unisce, li raduna e copre le differenze è la vendetta e l’odio. Talvolta la violenza fondamentalista viene scatenata in alcuni gruppi di qualsiasi religione dall’imprudenza dei loro leader. Predomina l’abitudine di screditare rapidamente l’avversario, attribuendogli epiteti umilianti, invece di affrontare un dialogo aperto e rispettoso, in cui si cerchi di raggiungere una sintesi che vada oltre. Laudato si’ (24 maggio 2015), 128: AAS 107 (2015), 898. [279] Come credenti ci vediamo provocati a tornare alle nostre fonti per concentrarci sull’essenziale: l’adorazione di Dio e l’amore del prossimo, in modo tale che alcuni aspetti della nostra dottrina, fuori dal loro contesto, non finiscano per alimentare forme di disprezzo, di odio, di xenofobia, di negazione dell’altro. E l’amore di Dio è lo stesso per ogni persona, di qualunque religione sia. [83] Lett. 238. Ciò che conta è non farlo per alimentare un’ira che fa male all’anima della persona e all’anima del nostro popolo, o per un bisogno malsano di distruggere l’altro scatenando una trafila di vendette. Ciò nonostante, per affermare che la società è più della mera somma degli individui, è necessario il termine “popolo”. 19. […] Non possiamo permettere che le attuali e le nuove generazioni perdano la memoria di quanto accaduto, quella memoria che è garanzia e stimolo per costruire un futuro più giusto e fraterno». Un patto culturale presuppone che si rinunci a intendere l’identità di un luogo in modo monolitico, ed esige che si rispetti la diversità offrendole vie di promozione e di integrazione sociale. Là Francesco ricevette dentro di sé la vera pace, si liberò da ogni desiderio di dominio sugli altri, si fece uno degli ultimi e cercò di vivere in armonia con tutti. Il mondo avanzava implacabilmente verso un’economia che, utilizzando i progressi tecnologici, cercava di ridurre i “costi umani”, e qualcuno pretendeva di farci credere che bastava la libertà di mercato perché tutto si potesse considerare sicuro. I politici sono chiamati a prendersi «cura della fragilità, della fragilità dei popoli e delle persone. Questo implica la capacità abituale di riconoscere all’altro il diritto di essere sé stesso e di essere diverso. Per molti la politica oggi è una brutta parola, e non si può ignorare che dietro questo fatto ci sono spesso gli errori, la corruzione, l’inefficienza di alcuni politici. Fa molto bene fare memoria del bene. Ciò si aggrava quando diventa, in forme grossolane o sottili, un assoggettamento delle istituzioni e della legalità. 249. Il disprezzo per i deboli può nascondersi in forme populistiche, che li usano demagogicamente per i loro fini, o in forme liberali al servizio degli interessi economici dei potenti. Gaudete et exsultate (19 marzo 2018), 115. 139. In una famiglia, i genitori, i nonni, i bambini sono di casa; nessuno è escluso. […]. Viene alla mente il celebre verso del poeta Virgilio che evoca le lacrimevoli vicende umane.[33]. #lettera” • Follow their account to see 3,369 posts. [204] Tante volte ho invitato a far crescere una cultura dell’incontro, che vada oltre le dialettiche che mettono l’uno contro l’altro. Non ricordi più come accedere all'account? Non fermiamoci su discussioni teoriche, prendiamo contatto con le ferite, tocchiamo la carne di chi subisce i danni. Dappertutto seminò pace e camminò accanto ai poveri, agli abbandonati, ai malati, agli scartati, agli ultimi. [100] Lett. [52] Saluto ai giovani del Centro Culturale Padre Félix Varela, L’Avana – Cuba (20 settembre 2015): L’Osservatore Romano, 21-22 settembre 2015, p. 6. Che ogni essere umano possiede una dignità inalienabile è una verità corrispondente alla natura umana al di là di qualsiasi cambiamento culturale. [11] Card. [238] Voglio rilevare che i 75 anni delle Nazioni Unite e l’esperienza dei primi 20 anni di questo millennio mostrano che la piena applicazione delle norme internazionali è realmente efficace, e che il loro mancato adempimento è nocivo. Molti secoli dopo, Sant’Ireneo si esprimerà in modo diverso con l’immagine della melodia: «Dunque chi ama la verità non deve lasciarsi trasportare dalla differenza di ciascun suono né immaginare che uno sia l’artefice e il creatore di questo suono e un altro l’artefice e il creatore dell’altro […], ma deve pensare che lo ha fatto uno solo».[54]. in P. Sourisseau, Charles de Foucauld 1858-1916. Ma è anche vero che una persona e un popolo sono fecondi solo se sanno integrare creativamente dentro di sé l’apertura agli altri. È tale l’ordine di grandezza di queste situazioni e il numero di vite innocenti coinvolte, che dobbiamo evitare qualsiasi tentazione di cadere in un nominalismo declamatorio con effetto tranquillizzante sulle coscienze. È facile oggi cadere nella tentazione di voltare pagina dicendo che ormai è passato molto tempo e che bisogna guardare avanti. [40] I migranti vengono considerati non abbastanza degni di partecipare alla vita sociale come qualsiasi altro, e si dimentica che possiedono la stessa intrinseca dignità di qualunque persona. [235] Conferenza dei Vescovi della Croazia, Letter on the Fiftieth Anniversary of the End of the Second World War (1 maggio 1995). [197] Esort. EDB, Bologna 2014). Nei settori benestanti di molti Paesi poveri, e a volte in coloro che sono riusciti a uscire dalla povertà, si riscontra l’incapacità di accettare caratteristiche e processi propri, cadendo in un disprezzo della propria identità culturale, come se fosse la causa di tutti i mali. Ma non spieghi così il senso dell’appartenenza al popolo. Francesco Sole. Donaci l’amore che traspariva nei gesti di Gesù, nella sua famiglia di Nazaret e nella prima comunità cristiana. 35. Il dolore e le contrapposizioni ci hanno trasformato. C’è poi un amore “imperato”: quegli atti della carità che spingono a creare istituzioni più sane, ordinamenti più giusti, strutture più solidali. In nome della libertà, che Dio ha donato a tutti gli esseri umani, creandoli liberi e distinguendoli con essa. [185] Così certamente si dà vita a un’attività intensa, perché «tutto dev’essere fatto per tutelare la condizione e la dignità della persona umana». [129] Il mondo cresce e si riempie di nuova bellezza grazie a successive sintesi che si producono tra culture aperte, fuori da ogni imposizione culturale. [81] Questo è un principio elementare della vita sociale, che viene abitualmente e in vari modi ignorato da quanti vedono che non conviene alla loro visione del mondo o non serve ai loro fini. Le domande, forse dolorose, saranno: “Quanto amore ho messo nel mio lavoro? Così come è inaccettabile che una persona abbia meno diritti per il fatto di essere donna, è altrettanto inaccettabile che il luogo di nascita o di residenza già di per sé determini minori opportunità di vita degna e di sviluppo. Come hanno insegnato i Vescovi del Sudafrica, la vera riconciliazione si raggiunge in maniera proattiva, «formando una nuova società basata sul servizio agli altri, più che sul desiderio di dominare; una società basata sul condividere con altri ciò che si possiede, più che sulla lotta egoistica di ciascuno per la maggior ricchezza possibile; una società in cui il valore di stare insieme come esseri umani è senz’altro più importante di qualsiasi gruppo minore, sia esso la famiglia, la nazione, l’etnia o la cultura». In questo scontro di interessi che ci pone tutti contro tutti, dove vincere viene ad essere sinonimo di distruggere, com’è possibile alzare la testa per riconoscere il vicino o mettersi accanto a chi è caduto lungo la strada? È la capacità quotidiana di allargare la mia cerchia, di arrivare a quelli che spontaneamente non sento parte del mio mondo di interessi, benché siano vicino a me. 156. Francesco Sole. Il perdono non implica il dimenticare. Come cristiani chiediamo che, nei Paesi in cui siamo minoranza, ci sia garantita la libertà, così come noi la favoriamo per quanti non sono cristiani là dove sono minoranza. LE RELIGIONI AL SERVIZIO DELLA FRATERNITÀ NEL MONDO, 271. In questo senso ho affermato con chiarezza che è «lungi da me il proporre un populismo irresponsabile». Ciò inoltre presuppone un altro modo di intendere le relazioni e l’interscambio tra i Paesi. Evangelium vitae (25 marzo 1995), 9: AAS 87 (1995), 411. 99. I samaritani abitavano una regione che era stata contaminata da riti pagani, e per i giudei ciò li rendeva impuri, detestabili, pericolosi. ap. Che non ci dimentichiamo degli anziani morti per mancanza di respiratori, in parte come effetto di sistemi sanitari smantellati anno dopo anno. 82. 4). Mai Gesù Cristo ha invitato a fomentare la violenza o l’intolleranza. Sarà per il forestiero, per l’orfano e per la vedova. Per tale ragione il servizio non è mai ideologico, dal momento che non serve idee, ma persone». Ignorare l’esistenza e i diritti degli altri, prima o poi provoca qualche forma di violenza, molte volte inaspettata. Abbattiamo le distanze. [262] S. Giovanni Paolo II, Lett. #lettera" Citazioni Italiane Ti Amo Il Mio Amore Citazioni Su Sbandate Sorpresa Romantica Salmi Immagini Sorprese Di Compleanno Per Fidanzato Fidanzati [25], 27. Sarà quel ferito la giustificazione delle nostre divisioni inconciliabili, delle nostre indifferenze crudeli, dei nostri scontri intestini? ap. La Chiesa «ha un ruolo pubblico che non si esaurisce nelle sue attività di assistenza o di educazione» ma che si adopera per la «promozione dell’uomo e della fraternità universale». Questo spiega perché una donna samaritana, quando Gesù le chiese da bere, rispose enfaticamente: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?» (Gv 4,9). [46] Esort. Altre volte mira ad accumulare popolarità fomentando le inclinazioni più basse ed egoistiche di alcuni settori della popolazione. E tutto questo lo trasforma in uno stile di vita. Nel Nuovo Testamento risuona con forza l’appello all’amore fraterno: «Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il tuo prossimo come te stesso» (Gal 5,14). In questa prospettiva, ricordo che è necessaria una riforma «sia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che dell’architettura economica e finanziaria internazionale, affinché si possa dare reale concretezza al concetto di famiglia di Nazioni». Tutto ciò circola attraverso il mondo come una forza di vita». Tieniti stretto chi nonostante tutto, … Se non li si includesse – insieme ad una solida critica della demagogia – si rinuncerebbe a un aspetto fondamentale della realtà sociale. Evangelii gaudium (24 novembre 2013), 220-221: AAS 105 (2013), 1110-1111. 56. Costui rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso”. [149] Lett. Ciò è arrivato al punto di pretendere di classificare tutte le persone, i gruppi, le società e i governi a partire da una divisione binaria: “populista” o “non populista”. Esige uno Stato presente e attivo, e istituzioni della società civile che vadano oltre la libertà dei meccanismi efficientisti di certi sistemi economici, politici o ideologici, perché veramente si orientano prima di tutto alle persone e al bene comune. Questo è diventato un’aspirazione e uno stile di vita. Si diffonde così una mentalità xenofoba, di chiusura e di ripiegamento su se stessi». [239] Tuttavia si cade facilmente in una interpretazione troppo larga di questo possibile diritto. E qui ho anche recepito, con il mio linguaggio, numerosi documenti e lettere che ho ricevuto da tante persone e gruppi di tutto il mondo. [92] Come pure queste parole di San Gregorio Magno: «Quando distribuiamo agli indigenti qualunque cosa, non elargiamo roba nostra ma restituiamo loro ciò che ad essi appartiene».[93]. [155] S. Giovanni Paolo II, Messaggio per la 37ª Giornata Mondiale della Pace 1° gennaio 2004, 5: AAS 96 (2004), 117. Tutto ciò trova espressione nel sostantivo “popolo” e nell’aggettivo “popolare”. Può essere un cittadino con tutte le carte in regola, però lo fanno sentire come uno straniero nella propria terra. 218. 209. Che bello sarebbe! [263] Discorso ai leader di altre religioni e altre denominazioni cristiane, Tirana – Albania (21 settembre 2014): Insegnamenti, II, 2 (2014), 277. L’immigrato è visto come un usurpatore che non offre nulla. 285. 98. [16] È aumentata la ricchezza, ma senza equità, e così ciò che accade è che «nascono nuove povertà». Non fu lo stesso a formarci nel grembo?» (31,15). 87. Solo dalla verità storica dei fatti potranno nascere lo sforzo perseverante e duraturo di comprendersi a vicenda e di tentare una nuova sintesi per il bene di tutti. Ciò nonostante, «sottolineiamo che, insieme a tali progressi storici, grandi e apprezzati, si verifica un deterioramento dell’etica, che condiziona l’agire internazionale, e un indebolimento dei valori spirituali e del senso di responsabilità. Raúl Silva Henríquez, S.D.B., Omelia al Te Deum a Santiago del Cile (18 settembre 1974). Voglia il Cielo che alla fine non ci siano più “gli altri”, ma solo un “noi”. Tuttavia, c’è chi cerca soluzioni nella guerra, che spesso «si nutre del pervertimento delle relazioni, di ambizioni egemoniche, di abusi di potere, di paura dell’altro e della diversità vista come ostacolo». “Aprirsi al mondo” è un’espressione che oggi è stata fatta propria dall’economia e dalla finanza. Non c’è bisogno di dire a che serve il dialogo. È la sua visita al Sultano Malik-al-Kamil in Egitto, visita che comportò per lui un grande sforzo a motivo della sua povertà, delle poche risorse che possedeva, della lontananza e della differenza di lingua, cultura e religione. L’antico precetto «amerai il tuo prossimo come te stesso» (Lv 19,18) si intendeva ordinariamente riferito ai connazionali. […] Come leader religiosi siamo chiamati ad essere veri “dialoganti”, ad agire nella costruzione della pace non come intermediari, ma come autentici mediatori. In questo ambito non funzionano le trattative di tipo economico. 208. Decidono di non continuare a inoculare nella società l’energia della vendetta, che prima o poi finisce per ricadere ancora una volta su loro stessi. 3. Quello che fino a pochi anni fa non si poteva dire di nessuno senza il rischio di perdere il rispetto del mondo intero, oggi si può esprimere nella maniera più cruda anche per alcune autorità politiche e rimanere impuniti. [137] Discorso ai membri del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede (12 gennaio 2015): AAS (107) (2015), 165; cfr Discorso ai partecipanti all’Incontro mondiale dei movimenti popolari(28 ottobre 2014): AAS 106 (2014), 851-859. Amiamo la nostra società, o rimane qualcosa di lontano, qualcosa di anonimo, che non ci coinvolge, non ci tocca, non ci impegna?». In nome dei poveri, dei miseri, dei bisognosi e degli emarginati che Dio ha comandato di soccorrere come un dovere richiesto a tutti gli uomini e in particolar modo a ogni uomo facoltoso e benestante. [45] Messaggio per la 105ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (27 maggio 2019): L’Osservatore Romano, 27-28 maggio 2019, p. 8. Ma se si accetta il grande principio dei diritti che promanano dal solo fatto di possedere l’inalienabile dignità umana, è possibile accettare la sfida di sognare e pensare ad un’altra umanità. Ci sono persone che lo fanno e diventano stelle in mezzo all’oscurità. Alimentiamo ciò che è buono e mettiamoci al servizio del bene. Amoris laetitia (19 marzo 2016), 100: AAS 108 (2016), 351. Commerciale, serate, eventi: info@francescosole.it Altri credono che la riconciliazione sia una cosa da deboli, che non sono capaci di un dialogo fino in fondo e perciò scelgono di sfuggire ai problemi nascondendo le ingiustizie: incapaci di affrontare i problemi, preferiscono una pace apparente. La vera carità è capace di includere tutto questo nella sua dedizione, e se deve esprimersi nell’incontro da persona a persona, è anche in grado di giungere a un fratello e a una sorella lontani e persino ignorati, attraverso le varie risorse che le istituzioni di una società organizzata, libera e creativa sono capaci di generare. Non per nulla, davanti alla tentazione delle prime comunità cristiane di formare gruppi chiusi e isolati, San Paolo esortava i suoi discepoli ad avere carità tra di loro «e verso tutti» (1 Ts 3,12); e nella comunità di Giovanni si chiedeva che fossero accolti bene i «fratelli, benché stranieri» (3 Gv 5). ap. I valori della libertà, del rispetto reciproco e della solidarietà possono essere trasmessi fin dalla più tenera età. L’obiettivo è non solo assisterli, ma la loro «partecipazione attiva alla comunità civile ed ecclesiale. Distruggiamo questa maledetta lontananza. 15 marzo. 93. Un Paese cresce quando dialogano in modo costruttivo le sue diverse ricchezze culturali: la cultura popolare, la cultura universitaria, la cultura giovanile, la cultura artistica e la cultura tecnologica, la cultura economica e la cultura della famiglia, e la cultura dei media».[196]. Ad esempio, Lattanzio sosteneva che «non va fatta alcuna distinzione: sempre sarà un crimine uccidere un uomo». Mentre una parte dell’umanità vive nell’opulenza, un’altra parte vede la propria dignità disconosciuta, disprezzata o calpestata e i suoi diritti fondamentali ignorati o violati». Altri sostengono che ammettere il perdono equivale a cedere il proprio spazio perché altri dominino la situazione. [111], 131. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male. Solo una sana politica potrebbe averne la guida, coinvolgendo i più diversi settori e i più vari saperi. La povertà, il degrado, le sofferenze di una zona della terra sono un tacito terreno di coltura di problemi che alla fine toccheranno tutto il pianeta. Sognano un futuro migliore e desiderano creare le condizioni perché si realizzi». Come diceva Sant’Agostino, «l’orecchio vede attraverso l’occhio, e l’occhio ode attraverso l’orecchio». Dietro al rifiuto di certe forme visibili di violenza, spesso si nasconde un’altra violenza più subdola: quella di coloro che disprezzano il diverso, soprattutto quando le sue rivendicazioni danneggiano in qualche modo i loro interessi.