Il referendum non è automatico, ma possono richiederlo: Lo stesso articolo 138 stabilisce che il referendum confermativo possa essere chiesto entro 3 mesi dall’approvazione della legge di revisione costituzionale. Furono infatti avanzate due richieste di referendum: l'una, sottoscritta da 102 senatori, fu presentata dal centro-destra (Enrico La Loggia, Alfredo Mantica e Roberto Castelli); l'altra, sottoscritta da 77 senatori, dal centro-sinistra (Gavino Angius, Roberto Napoli e Maurizio Pieroni). La nostra Costituzione prevede diverse tipologie di referendum e ognuna di esse segue specifiche regole. In altri casi la Corte Costituzionale trasformava il giudizio di ammissibilità in un giudizio preventivo di legittimità, in cui rilevare il contrasto tra richiesta abrogativa e principi o valori costituzionali, anche quando oggetto dei quesiti erano semplicemente le modalità stabilite in concreto per l'attuazione di quei valori o principi.[12]. Una seconda modalità è stata quella di evitare lo scontro aperto e il rischio della sconfitta su questioni per le quali l'orientamento prevalente dell'opinione pubblica sembra favorevole ai promotori delle iniziative referendarie, salvo approvare, dopo la vittoria referendaria, nuove leggi che vanificano in tutto o in parte l'esito del voto popolare (è quanto accaduto in tema di responsabilità civile dei magistrati con la legge Vassalli del 1987 e in tema di finanziamento statale ai partiti politici dopo il referendum del 1993). Il Partito Radicale già dal 1969 prima dell'approvazione della legge istitutiva del referendum, aveva inviato all'allora Presidente della Repubblica Saragat e a tutti i deputati una lettera di denuncia del progetto di legge in discussione. È chiaro quindi come i cittadini, in casi come questi, non sono chiamati a far scelte o a dare le loro preferenze, tantomeno a sanzionare il lavoro delle Camere, essi possono solo respingere le riforme eventualmente deliberate. Non tutte le leggi possono essere oggetto di abrogazione tramite referendum: alcune materie sono sottratte dal secondo comma dello stesso art. 138 della Costituzione. Uno scopo di tale genere non sembra però conciliarsi con la definizione di "confermativo" data al referendum ex art. Nei riguardi di questo filone di pensiero sono state mosse obiezioni: in primis si è asserito che non è esatto qualificare il referendum come un atto di controllo poiché questi ultimi presuppongono l'esistenza di provvedimenti già perfetti da cui scaturiscono effetti giuridici. 75 stabilisce i limiti al referendum abrogativo: non possono costituire oggetto di referendum abrogativo le leggi in materia di: L'articolo 75 stabilisce inoltre che deve essere raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. 83) o dell'approvazione delle leggi costituzionali senza bisogno di referendum (ultimo comma dell'art. Alla consultazione del 7 ottobre 2001 partecipò un numero di votanti talmente basso che apparve improbabile vedere in essa il mezzo tramite il quale fosse avvenuto il recupero della rigidità costituzionale e l'integrazione della rappresentanza. Tuttavia, a seguito del rinnovamento dei parlamentari dovuto alle recenti elezioni politiche, la Commissione parlamentare di vigilanza doveva ancora costituirsi ed eleggere il proprio Presidente. In queste sentenze la Corte Costituzionale dichiarava inammissibili due quesiti promossi dal Partito Radicale e dai Verdi sull'abrogazione di alcune norme riguardanti la disciplina della caccia, e un quesito del Partito Radicale sull'abrogazione del sistema elettorale del CSM. Il referendum costituzionale è la tipologia di referendum con cui avremo a che fare il 20 e 21 settembre. Questa critica pertiene sostanzialmente al fatto che siano stati autorizzati dei referendum che formalmente cancellavano singole parole e/o frasi in una legge, ma sostanzialmente modificavano tale legge con modalità non previste dal legislatore, dando al popolo una facoltà legislativa decisamente contraria allo spirito della Costituzione. 10, secondo cui il territorio nazionale è sottoposto al regime gratuito di caccia controllata; dell'art. Nella dichiarazione di ammissibilità di tali referendum abrogativi in merito alla legge n. 40/2004, la Corte Costituzionale ha esplicitamente sottolineato che l’eventuale accoglimento della proposta referendaria non avrebbe fatto «venir meno un livello minimo di tutela costituzionalmente necessario, così da sottrarsi alla possibilità di abrogazione referendaria» (sentenza n. 49 del 2005). Ma la scelta della data di queste ultime da parte del Governo ebbe come effetto quello di produrre un'ulteriore proroga. 138 Cost. In particolare poi nel caso del quesito abrogativo di alcune norme sulla costituzione e il funzionamento del Consiglio superiore della magistratura, per la prima volta, veniva posto un ulteriore divieto, su referendum abrogativi (totali o parziali) di leggi elettorali, sulla base dell'argomento che il venir meno delle regole per il rinnovo dell'organo ne avrebbe comportato l'impossibilità di funzionamento regolare, eventualità questa che andava considerata del tutto inammissibile trattandosi di organi costituzionali o a rilevanza costituzionale. 138 Cost. Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita all'art. sia stato richiesto dalla maggioranza parlamentare è possibile ritenere esistente una funzione di garanzia soltanto se si concepisce la consultazione come il mezzo tramite il quale il corpo elettorale ha la possibilità di manifestare il suo dissenso nei confronti degli atti posti in essere dai propri rappresentanti. Con questa decisione si determinava ancora un'evoluzione nello scarto tra un contenuto davvero vincolato (art. Anche nel caso in cui l'istituto in esame fosse privo del carattere facoltativo, divenendo così obbligatorio e perdendo buona parte della sua funzione di garanzia assieme al suo carattere oppositivo, sarebbe sempre difficile poter accogliere la tesi che inquadra il referendum come confermativo poiché rimarrebbe in sospeso la problematica questione relativa, in primis, a come spiegare e giustificare la mancata previsione di un quorum minimo di partecipanti come condizione necessaria affinché la consultazione possa essere ritenuta valida e in secondo luogo sarebbe incomprensibile l'esclusione del voto popolare nel caso in cui il testo della legge sia stato approvato in entrambe le Camere del Parlamento da una maggioranza superiore o uguale ai due terzi dei membri di ciascuna di esse. Il referendum istituzionale è una consultazione popolare in cui gli elettori sono chiamati a votare le istituzioni o la forma di Stato. r. tenuto in Italia il 2 giugno 1946, con il quale gli elettori furono chiamati a scegliere la forma istituzionale dello stato, vale a dire tra monarchia e repubblica Gemeinnützige Organisation. Es ist damit ein Instrument der direkten Demokratie. La riforma riguarda più di un terzo della costituzione (47 articoli) ed è la più vasta dal 1948, quando la costituzione italiana è entrata in vigore. Considerato che, sempre per la stessa normativa, la campagna referendaria deve svilupparsi obbligatoriamente per un minimo di 45 giorni, l'aver fissato a suo tempo la tornata elettorale per il 7 maggio 1972 comportò il fatto che non ci sarebbero poi stati i tempi tecnici necessari per tenere il referendum neanche nel 1973, facendolo così slittare definitivamente all'anno successivo. Una legge costituzionale deve essere approvata per due volte successive da entrambi i rami del Parlamento a distanza di tre mesi l’una dall’altra. Anche il limite delle "leggi collegate" a quelle espressamente indicate dalla Costituzione fu esteso ulteriormente, comprendendo nel caso di leggi di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali anche le «norme per le quali non vi sia un margine di discrezionalità quanto alla loro esistenza e al loro contenuto, ma solo l'alternativa tra il dare esecuzione all'obbligo assunto sul piano internazionale e il violarlo, non emendando la norma e abrogandola dopo averla emanata».[9]. La Corte si muove da due ipotesi fondamentali: il referendum abrogativo è un atto con forza di legge ordinaria e quindi tutti gli atti con forza giuridica superiore alla legge ordinaria non sono sottoponibili a esso; il referendum deve consentire una consapevole e libera decisione dei cittadini. Il 4 dicembre, dalle 7 alle 23, gli italiani andranno a votare al referendum costituzionale per approvare o respingere la riforma della carta costituzionale, voluta dal governo Renzi. Se nella seconda votazione la legge ottiene la maggioranza di due terzi (maggioranza qualificata) questa viene approvata e promulgata dal Presidente della Repubblica. REFERENDUM : DEFINIZIONE . Una prima ricostruzione circa l'essenza di questo tipo di referendum è quella propugnata dalla dottrina maggioritaria, che definisce "oppositivo" questo istituto. Innanzi a casi di questo genere non sembra che possa trovare applicazione la tesi che attribuisce alla consultazione la funzione di tutelare le minoranze dai mutamenti costituzionali ove questi non abbiano incontrato un largo consenso in aula tale da escludere l'opposizione delle minoranze mediante il referendum. 138, comma 2, Cost. Il referendum del 20-21 settembre ha carattere confermativo della legge costituzionale che prevede un numero di 400 deputati e di 200 senatori elettivi. 43 guests. Pirogassificatore, stravince il "sì". " class="bg-gray-300 h-8 w-8 text-center rounded-full p-1 cursor-pointer">, Vedi tutta la sezione Risparmio e Investimenti. Sulla mancata previsione del quorum in questa sede è necessario e sufficiente dire che il voto popolare è valido qualunque sia il numero degli aventi diritto che vi ha preso parte e l'atto che ne è oggetto produrrà i propri effetti solo se ha ottenuto la maggioranza dei voti validi. 138 della Costituzione. constitutional framework : Eravamo già persuasi del fatto che l'Unione ha bisogno del quadro costituzionale. Tali soggetti sono legittimati a richiedere l'intervento del corpo elettorale disgiuntamente e cioè indipendentemente l'uno dall'altro; in letteratura viene ravvisata l'esistenza di un cosiddetto "rapporto di coerenza" fra di essi proprio perché le autonomie politiche, sociali e territoriali rappresentano l'espressione di un'univoca ideologia pluralista. .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}La Corte costituzionale può essere adita se una nuova legge non rispetta gli esiti del referendum popolare. In Italia, le trasmissioni televisive a contenuto politico mandate in onda dalla Rai nel periodo elettorale sono regolamentate dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, organo che può essere facilmente influenzato dai partiti politici. Il Tribunale di Napoli con ordinanza dell'8 novembre 1989 e il Tribunale di Roma con ordinanza del 19 aprile 1990 sollevarono questione di legittimità costituzionale in merito ad alcuni articoli della nuova legge n. 117, che entravano in conflitto con gli esiti del referendum abrogativo. Il primo è un atto mediante il quale l'elettorato svolge un vero e proprio controllo politico successivo avente come oggetto i deficit del legislatore ordinario, questo tipo di consultazione può avere diversi effetti: in caso di esito positivo del referendum si ha la cessazione dell'efficacia della legge (o dell'atto che ne ha forza) oggetto di consultazione. [senza fonte]. Contraddizioni del genere non debbono però verificarsi ulteriormente, giacché la credibilità della Corte ne verrebbe compromessa [...] bisogna evitare - mi sembra - che i limiti del referendum abrogativo si accumulino fino al punto di paralizzare o di circoscrivere troppo gravemente l'uso del solo importante strumento di democrazia diretta del quale il corpo elettorale italiano abbia sinora potuto servirsi". Una seconda osservazione critica è stata quella secondo la quale un atto sottoposto a controllo, ove quest'ultimo dia risultati positivi, produce sicuramente i suoi effetti con efficacia ex nunc e nei casi previsti dalla legge anche ex nunc, cioè dal momento della sua perfezione. La consultazione si sostanzia in una decisione pubblica positiva e questa non agisce in maniera concorsuale assieme ad altre dichiarazioni di volontà adottate da organismi di rappresentanza; contrariamente a quanto avviene nelle consultazioni di tipo abrogativo l'esito dei referendum approvativi determina la produzione di nuove norme, sembra quasi che il popolo si sostituisca all'organo legislativo poiché la decisione pubblica si forma in maniera totalmente differente rispetto alla via ordinaria. Un secondo referendum ex art. In più non è possibile abrogare mediante referendum disposizioni costituzionali, gerarchicamente sovraordinate alla legge ordinaria e quindi abrogabili solo mediante il procedimento aggravato previsto dall'art. Sunday UTC+01 at Rifondazione Comunista - Federazione di Bari. Una breve rassegna del suo utilizzo nel 2001, nel 2006 e nel 2016 e l’invito a ripensarlo DOTT. L'autore mise al centro della propria indagine scientifica il secondo comma dell'art. 75) relativo alle leggi ordinarie. Il testo costituzionale prevede fondamentalmente tre tipologie di referendum: abrogativo, territoriale e costituzionale. 138) e può essere quella di 2/3 quando si tratta della elezione del Presidente della Repubblica (art. 138 Cost., di un quorum minimo di partecipanti per la validità della consultazione popolare, la non automaticità di quest'ultima che rimane subordinata alla valida richiesta dei soggetti a ciò legittimati ed è invece sempre preclusa dal raggiungimento della maggioranza qualificata prevista dal disposto dell'art. Dal 1970 in poi il referendum ha segnato frequentemente il dibattito politico italiano. Un'altra dottrina asserisce che il referendum "costituzionale", pur essendo facoltativo, può essere utilizzato sia allo scopo di tutelare le minoranze sia per confermare quelle decisioni parlamentari che siano state adottate a maggioranza assoluta; rimane comunque tacito anche per questo autore che se il referendum non avesse questa funzione di garanzia non avrebbe fondamento logico ammetterlo solo nei casi in cui la legge costituzionale sia stata approvata da ogni Camera con la maggioranza assoluta dei membri. Referendum definizione: da qui l’utilizzo della locuzione ad referendum che significa “convocazione con l’intento di riferire”. 75 le materie che non possono essere sottoposte a referendum, negli anni la Corte Costituzionale nelle varie sentenze di legittimità ha elaborato ulteriori limiti, ritenendo che l'accesso al voto dei cittadini debba essere precluso anche da "una serie di cause inespresse, previamente ricavabili dall'intero ordinamento costituzionale" (sentenza n. 16 del 1978). 81], di amnistia e di indulto [cfr. Una prima modalità è stata quella di guadagnare tempo con lo scioglimento anticipato del parlamento (1972, 1976, 1987), per rinviare la votazione e consentire ai partiti di trovare una soluzione preventiva in parlamento (legge del 1978 sull'aborto, legge 180 sui manicomi e legge sulla Commissione Inquirente, legge elettorale dei Comuni nel 1993). La chiarezza deve essere infatti commisurata alla capacità del popolo sovrano di intendere direttamente (stiamo discutendo di uno strumento di democrazia diretta), leggendo il quesito, la scelta da fare. Una volta accertato che una norma primaria si pone in contrasto con parametri costituzionali, la Corte è tenuta a dichiararne l’illegittimità, essendo poi «cómpito del legislatore introdurre apposite disposizioni»[17]. La Corte Costituzionale con questa sentenza affermava il principio per cui il legislatore politico non può riprodurre una normativa abrogata da un referendum abrogativo, ma nei limiti di ripristino formale e sostanziale della disciplina abrogata può correggere, modificare e integrare la disciplina residua (legittima era quindi anche la legge "Vassalli"). Referendum costituzionale (o sospensivo) L’art. Referendum costituzionale definizione. 138). I limiti consequenziali a questi due presupposti sono quattro: Era in questione l'ammissibilità di dieci referendum abrogativi avanzati dal Partito Radicale. per l'adozione di decisioni da parte della Camera e del Senato. ... La stessa corte costituzione con sentenza 29/87 ha definito il referendum conclusosi con esito favorevole all’abrogazione atto fonte dell’ordinamento dello stesso rango della legge ordinaria. Money.it è una testata giornalistica a tema economico e finanziario. [20] Secondo un'interpretazione dottrinale il mutamento del quadro politico può essere inteso come nuove elezioni politiche, che comunque non escluderebbero la necessità di "un'attenta valutazione circa l'opportunità politica della reintroduzione della normativa abrogata".[21]. 138 Cost. Gemeinnützige Organisation. Le condizioni previste per la riuscita del referendum sono semplici, visto che la legge oggetto della consultazione sarà promulgata se approvata dalla maggioranza dei voti validi, mentre in caso di parità di voti validi, la medesima si intende respinta (così anche ove la maggioranza relativa del corpo elettorale si sia pronunciata contro). Questo sistema si ispira essenzialmente a logiche associative e il motivo di ciò si rinviene direttamente nel momento storico in cui tale procedura è stata concepita; all'indomani della dittatura fascista, la società civile e politica italiana si esprimeva tramite un sistema di partiti fra di loro antagonisti e il vero obiettivo da raggiungere era l'adesione fedele a principi e valori fondamentali, sanciti nella Costituzione, da parte delle diverse forze politiche. I referendum "propositivi", "deliberativi" e "legislativi" non sono previsti né dalla Costituzione italiana, né dagli Statuti degli enti locali. [...] non è possibile che un giudizio di ammissibilità su un referendum sia un giudizio di così estrema latitudine che diventa un giudizio di politica costituzionale". Infatti il limite in questione, introdotto per la prima volta dalla sentenza n. 16 del 1978, è stato in seguito (1981, 1987, 1997, 2000) "oggetto di vari aggiustamenti e integrazioni".[14]. Una prima critica che può essere mossa a questa concezione è che quest'ultima, non può di certo trovare il proprio fondamento nel dato, assolutamente letterale, della disposizione costituzionale dell'art. Per ciò che riguarda il referendum del giugno 2006 quest'ultimo aveva come oggetto una legge costituzionale approvata dalla maggioranza di centro-destra durante la XIV Legislatura e la richiesta della consultazione popolare proveniva da quelle formazioni politiche che al momento dell'approvazione parlamentare erano all'opposizione e quindi in minoranza. 138 Cost. La disposizione costituzionale cita espressamente "le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali". Dopo aver studiato il problema di quale sia l'effettiva natura del referendum all'interno del procedimento di revisione costituzionale, appare conseguenza logica quella di capire la funzione che l'istituto viene a svolgere all'interno del procedimento di revisione. Concludendo sul punto appare innegabile riconoscere al referendum costituzionale una natura oppositiva (quindi l'essenza di uno strumento di garanzia per le minoranze) conformemente al dettato costituzionale così come voluto e concepito dal Costituente, ma bisogna constatare che l'assenza di una previsione volta a escludere il ricorso allo strumento referendario da parte della stessa maggioranza che ha voluto la revisione costituzionale, è il mezzo, costituzionalmente legittimo, perché all'interno del nostro ordinamento costituzionale si verifichino casi come quello del 2001 in cui il referendum, se voluto dalla sola maggioranza, non costituisce altro che l'approvazione, finale e decisiva, dell'atto normativo da parte degli elettori che partecipano alla consultazione. Oltre questo termine non è più possibile avviare la procedura di conferma degli elettori. 138, comma 2, Cost. Analizzando ulteriormente queste dinamiche si capisce che l'intervento popolare si inserisce non nella fase costitutiva della legge di revisione ma all'interno della fase integrativa dell'efficacia; mentre è impossibile prescindere dall'intervento del Parlamento, sempre necessario e a volte perfino sufficiente, la parte che svolge l'elettorato tramite il referendum è solo eventuale. In questa guida andremo a spiegare in modo semplice e corretto come funziona il referendum costituzionale. Dimostrazione quest'ultima assai complessa in quanto il referendum previsto dall'art. A differenza del referendum abrogativo, la tipologia di referendum costituzionale non prevede il raggiungimento del quorum elettorale pari ad almeno il 50%+1 degli aventi diritti al voto. L'articolo 75 della Costituzione riserva l'iniziativa referendaria ai cittadini (500.000 elettori) o alle Regioni (5 Consigli regionali), questi possono proporre all'elettorato "l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge", dove per legge si deve intendere una legge in senso formale, approvata dal Parlamento secondo il procedimento ordinario, e per "atto avente valore di legge" un decreto legge (approvato dal governo in casi eccezionali di necessità e di urgenza e convertito entro 60 giorni dal parlamento) o un decreto legislativo (adottato dal governo su delega parlamentare). Referendum costituzionale . ), con i quali è garantita la partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica del Paese, considerata (ex art. Nel 1987 vinse il referendum promosso dal Partito Radicale, dal Partito Liberale Italiano e dal Partito Socialista Italiano, che abrogava gli articoli 55, 56 e 74 del Codice di procedura civile, che impedivano al magistrato di rispondere in sede civile dei suoi errori. Il 2 giugno 1946 si svolse in Italia il primo referendum istituzionale con il quale i cittadini furono chiamati a scegliere tra repubblica e monarchia. Il Presidente Emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre faceva notare la discrezionalità di cui gode la Corte Costituzionale nel prendere le sue decisioni: "il giudizio della Corte ha un'ampia dose di arbitrarietà [...] tale per cui pochi referendum potrebbero salvarsi, quelli che si salvano è perché il giudice di costituzionalità fa finta che non esistano dei problemi che invece altre volte fa valere. Il referendum costituzionale è uno strumento previsto dai padri costituenti per il procedimento aggravato di revisione della Costituzione. Un ulteriore elemento che avvalora questa visione in chiave garantistica è possibile trarlo direttamente dal testo dell'art. || Referendum costituzionale, ammesso per le leggi costituzionali approvate da meno di due terzi del parlamento || Referendum legislativo , sulle leggi ordinarie 2 STAT Indagine sistematica svolta tra i componenti di una comunità di cittadini, sottoponendo loro un questionario da cui si possano ricavare dati utili anche per ricerche di mercato: un r. tra i lettori sul miglior libro dell'anno Per il mancato accordo tra le forze politiche, però, la Commissione fu costituita solo a 13 giorni dalla consultazione referendaria, limitando il diritto dei cittadini a essere informati. Non superavano il giudizio di ammissibilità della Corte Costituzionale due quesiti referendari avanzati dal Movimento dei Club Pannella-Riformatori e Lega Nord sulla pubblicità RAI e la tesoreria unica, e altri cinque esclusivamente dei radicali. La Corte Costituzionale tornava a dilatare i criteri di giudizio sull'ammissibilità del referendum abrogativo, basti pensare che il limite derivante dal criterio dell'"effetto di sistema" applicato fino al quel momento solo per i quesiti elettorali, veniva generalizzato nei confronti di qualsiasi richiesta. Il Costituente nel prevedere una maggioranza qualificata così elevata ha certamente voluto garantire quelle componenti politico-sociali che pur essendo minoritarie, hanno nel Paese un seguito sufficientemente consistente e tale da dover essere necessariamente coinvolte nella decisione sul progetto di revisione per poter raggiungere il quorum previsto dall'art. possono attivarsi per richiedere la consultazione ove vogliano contrastare le decisioni della maggioranza parlamentare ed è palese che se non vi è opposizione verso queste ultime non sarà richiesto il referendum; l'intervento dei cittadini deve inoltre essere interpretato come volto a conservare i principi esistenti e non come diretto a riformarli. Il referendum non è automatico, ma possono richiederlo: [30], Referendum sulla modifica delle circoscrizioni territoriali, Il dibattito, la dottrina, la giurisprudenza, Sentenze nn. 138, comma 2, Cost. Il quesito elettorale di Camera e Senato, nell'eliminare la quota di seggi assegnati con metodo proporzionale, non assicurava la costante operatività dell'organo, dato che per i seggi corrispondenti alla quota proporzionale, la normativa di risulta non ne consentiva l'assegnazione con un metodo alternativo. La decisione venne presa facendo nuovamente riferimento al criterio della "omogeneità" del quesito referendario, ulteriormente esteso nel divieto di quesiti esposti ad "ambiguità di significato", ovvero incapaci di esprimere in modo evidente il fine dell'abrogazione referendaria. La disciplina normativa dei requisiti e del procedimento è costituita, oltre che dalla Costituzione, anche dalla legge 25 maggio 1970, n. 352, e da sentenze della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana. n. 1/1953, ruolo questo che va quindi ad aggiungersi a quelli già previsti dall'art. La legge produrrà gli effetti solo dopo che siano avvenute promulgazione, pubblicazione e sia terminata la vacatio legis. Su quest'ultimo punto la dottrina giuridica non è però unanime in quanto una parte di essa sostiene che i soggetti detentori del potere di richiedere il referendum, rappresentano sì le minoranze ma non per questo è sempre possibile ricondurre a un quid comune le "istanze minoritarie" espresse da mezzo milione (o più) di elettori, da (almeno) cinque Consigli regionali e da un quinto di Deputati o Senatori. 138, comma 3, della Costituzione. In Italia esistono due tipi di referendum: quello confermativo costituzionale, contemplato dall’art 138, e quello abrogativo, previsto dall’art.