Indice 9 Introduzione: le idee principali del libro ... BES di un alunno, e costruirci e usare uno strumento scolastico di rilevazione delle reali necessità speciali negli alunni. Documenti correlati. La successiva circolare specifica meglio come la presa in carico dei BES debba essere al centro dell'attenzione e dello sforzo congiunto della scuola e della famiglia. Dario Ianes - Il modello antropologico di ICF. Un ulteriore importante contributo al dibattito da noi avviato in queste settimane, sul presente e il futuro dell’inclusione scolastica [9], Infatti, se da un lato i Bisogni educativi speciali possono favorire processi comprensione e integrazione, dall’altro è necessario prestare grande attenzione per evitare processi di classificazione e categorizzazione che generano di conseguenza stigmatizzazione, esclusione e marginalizzazione. Alcune considerazioni preliminari 1. Per quanto riguarda l’aspetto educativo, secondo questa strategia, spetta ai decisori politici avviare un programma normativo e un rinnovamento del sistema “scuola” mentre i vertici delle istituzioni scolastiche devono attivarsi per attuarli. *FREE* shipping on eligible orders. L’inclusione è, innanzitutto, una scelta politica, etica e culturale della scuola, che si orienta verso un ambiente educativo che accoglie tutti, dà a tutti l’opportunità di partecipare, non separa e non esclude, ma al contrario valori… Allo stesso tempo è chiaro che l’approccio educativo è molto complesso e i paesi incontrano difficoltà di applicazione’. dentro di sé. 5669 e linee guida) e pur essendo responsabilità della scuola, nella sua definizione può essere prevista la collaborazione di specialisti e altri soggetti esterni (pedagogista, psicologo, logopedista, psicomotricista, ecc); esso può essere considerato una via di mezzo tra il PEI (Piano Educativo Individualizzato per alunni con disabilità) e il PDP per alunni con BES. La scelta della scuola non è, infatti, delegata alla famiglia o all’alunno, ma decisa dal consiglio di classe. Insegnamento. > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > [8] Tale difficoltà, che necessita di educazione speciale individualizzata, si traduce per il soggetto anche in termini di danno, ostacolo o stigma sociale. Caricato da. Tale documento va condiviso tra docenti, con il Dirigente Scolastico e la famiglia. Fa parte della loro dimensione professionale sviluppare sempre più strumenti educativi. Bisogni educativi speciali e inclusione. concrete e verificabili: tutti i protagonisti educanti devono poter riconoscere se quanto previsto nel PDP sia stato effettivamente messo in pratica. Find the best information and most relevant links on all topics related toThis domain may be for sale! Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali vivono una situazione particolare, che li ostacola nell’apprendimento e nello sviluppo: questa situazione negativa può essere a livello organico, biologico, oppure familiare, sociale, ambientale, contestuale o in combinazioni di queste. [14] Anche l’incidenza percentuale del fenomeno varia da paese a paese, tuttavia questo non è riconducibile a una disomogenea diffusione quanto piuttosto a diversità in ambito legislativo e di politiche attuative. Numerosi insegnanti frequentano corsi riconosciuti, spesso a livello di laurea o di diploma (ad es. Tale documento è parte integrante del piano dell'offerta formativa, non va inteso come un mero adempimento burocratico, bensì come uno strumento che possa accrescere la consapevolezza dell'intera comunità educante sulla centralità dei processi inclusivi basato su un'attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento da perseguire nell'insegnamento curricolare, nella gestione delle classi, nell'organizzazione dei tempi e spazi scolastici e delle relazioni.[22]. Il termine BES “Bisogni Educativi Speciali” è entrato nel vasto uso in Italia dopo l’emanazione della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica “. Ci sono certamente alcuni punti deboli, sottolinea Dario Ianes, nelle recenti disposizioni ministeriali sui Bisogni Educativi Speciali (BES) e sulla gestione dell’inclusione, ma assai di più egli ritiene siano le buone opportunità da cogliere. La palabra no es válida scrabble 3 breves extractos del WikWik.org (WikWik es una base de datos en línea de palabras definidas en español, inglés, francés, italiano y otros Wiktionnaries.) Per una scuola inclusiva, il Dirigente Scolastico può attivarsi a livello macro-organizzativo (istituto) e a livello micro-organizzativo (classe) per rendere inclusivo la propria “organizzazione”. Tali centri sono finanziati con fondi del Ministero. La Normativa sui BES Certo, c’è il timore ad esempio di una speculazione che porti alla promozione dell’alunno senza una valutazione reale. Software gestionale per l'identificazione dei bisogni educativi speciali (BES) e per la programmazione delle risorse... è un libro di Dario Ianes pubblicato da Erickson nella collana Software didattico: acquista su IBS a 55.10€! “Si è iniziato a parlare di bisogni educativi speciali nel 2005 – spiega Ianes – . Una scuola di qualità che diffonde la conoscenza e la condivisione di valori democratici e di solidarietà migliorando il contesto territoriale; far acquisire linguaggi e tecniche comuni, nel rispetto delle tradizioni e con orientamento verso il futuro. Descrizione del funzionamento e delle abilità strumentali; Caratteristiche del processo di apprendimento; Criteri e modalità di verifica e valutazione. La novità che la norma introduce sta nell'applicazione dei benefici derivanti dalle due leggi citate non solo agli studenti con una relazione clinica di disturbo specifico dell'apprendimento, ma anche a coloro che presentano uno degli altri disturbi evolutivi nominati. Nel 1994, alla Conferenza Mondiale di Salamanca, l’UNESCO, affrontando il tema dei bisogni educativi speciali afferma l’inclusione come la prospettiva efficace per affrontare le difficoltà educative riconducibili ai Bisogni Educativi Speciali (BES). Grazie alla sottoscrizione della Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità del 2006, un numero sempre maggiore di alunni con Bisogni educativi speciali frequenta una scuola regolare. Prima presentazione 1. Ma che cos’è concretamente l’inclusione? 1.2 I bisogni educativi speciali: riferimenti normativi Ci si trova davanti a una definizione ancora in evoluzione dal punto di vista normativo e caratterizzata da differenti approcci. Per comprenderlo, occorre fare riferimento alla più recente normativa in materia. BES e DSA metodologie didattiche Circolari A. S. 2017/2018. Il docente si adopera per aiutare alunni “lenti” predisponendo verifiche brevi, su singoli obiettivi; semplificando gli esercizi; consentendo tempi più lunghi o riducendo il numero degli esercizi nello stesso tempo, secondo le necessità dell’alunno. realistiche: evitare obiettivi troppo alti, che l’alunno non può raggiungere; tenendo conto che l’ambiente classe con le sue problematiche può ostacolare l’azione di personalizzazione. Sono gli studenti che hanno necessità di attenzione speciale nel corso del loro percorso scolastico per motivi diversi a volte certificati da una diagnosi ufficiale di tipo medico, bisogni permanenti o superabili grazie a interventi mirati e specifici. Per favore, accedi o iscriviti per inviare commenti. di Anna La Prova. September 2014; Authors: Filippo Gomez Paloma. On thinglink.com, edit images, videos and 360 photos in one place. Il PDP per gli altri alunni con Bisogni Educativi Speciali è, invece, completamente diverso; per questi alunni, una volta individuati dalla scuola con una delibera del Consiglio di Classe, viene proposta la compilazione di un PDP, previa accettazione da parte della famiglia (DM 27/12/2012 e CM 8/2013). Il Piano didattico personalizzato non è un obbligo per il Consiglio di Classe, ma una scelta volontaria per migliorare i processi inclusivi. In ogni caso credo che questa direttiva sia un ottimo impulso anche nel senso di una ridefinizione del concetto di disabilità: non più medica ma bio-strutturale e bio-psicosociale. A seconda della necessità o del disturbo si può dispensare suddetti alunni da alcune delle seguenti attività: Per gli alunni con BES non è prevista la dispensa dalla forma scritta della lingua straniera, mentre per gli alunni, con certificazione di DSA, è possibile, se prevista dal PDP. In caso di disturbi specifici di apprendimento, con dispensa dalla prova scritta di lingua straniera, l’interrogazione sostituirà la prova scritta ma, questo tipo di prova equipollente, comporta la perdita della validità del titolo di studio e l’ottenimento del solo attestato di frequenza anziché del diploma. I bisogni educativi speciali (BES) sono definiti dalla classificazione internazionale del funzionamento (ICF-International Classification of Functioning) come “qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento permanente o transitoria in ambito educativo o di apprendimento, dovuta all’interazione tra vari fattori di salute e che necessita di educazione speciale individualizzata”. ICF, BES e didattica per competenze. The Italian school system has a long tradition of inclusive education, starting in the 1970s with the first experiences of integrating students with disabilities into regular schools. Università degli Studi dell'Insubria. Agencia de viajes especializada. • La scuola inclusiva dovrebbe allora mettere in campo tutti i facilitatori possibili e rimuovere Bes, Ianes: una ridefinizione del concetto di disabilità . DarIo IanES E SoFIa CraMErottI (a cura di) ALUNNI CON BES IntroDuZIonE nalizzati per alunni con BES e all’area della Programmazione Inclusiva di Classe con la relativa richiesta delle risorse che il GLHO propone al GLI di Istituto. Inoltre, per tutti gli ambiti educativi degli alunni con Bisogni educativi speciali, è possibile una formazione complementare volontaria. tutte le possibili difficoltà educative-apprenditive degli alunni [...]. Libro di pedagogia speciale, metodologie di approccio. DIFFERENZE, vol. Search inside document . Science and Education Publishing, publisher of open access journals in the scientific, technical and medical fields. È necessario investire sulle persone per migliorare la qualità dell’insegnamento-apprendimento da parte dei docenti, il coinvolgimento delle famiglie e la collaborazione di tutti gli operatori esterni coinvolti. Esistono due tipi di Piano didattico personalizzato: quello per gli alunni che presentano disturbi specifici di apprendimento e quello per gli altri BES. Iscriviti al corso creato da Eurosofia. rebus s. (araldica) disegno avente lo scopo di richiamare una parola… — En francés — rebus v. Participe passé masculin pluriel de reboire. A farsi carico di questi disturbi, con programmi educativi tarati su misura, dovrebbero essere gli insegnanti curricolari con il supporto dei colleghi del consiglio di classe. Definizione di BES Secondo l’ICF (la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute) «il Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente o transitoria, in ambito educativo e/o apprenditivo, dovuta all’interazione dei vari fattori di salute e che necessita di educazione speciale individualizzata». I 7 punti chiave per una didattica inclusiva, Alunni con BES Bisogni Educativi Speciali Indicazioni operative per promuovere l’inclusione scolastica sulla base della DM del 27/12/2012 e della Circolare Ministeriale n 8 del 6 marzo 2013, La didattica per i bisogni educativi speciali, Pedagogia speciale e BES. La terza operazione che opera il Dirigente Scolastico è l’adozione di un linguaggio condiviso atto a consentire un dialogo e un confronto tra i diversi attori coinvolti nell’azione inclusiva. Con la Strategia “Europa 2020”, l’Unione Europea mira, oltre al superamento della crisi economica, a una crescita sostenibile volta alla prosperità e al progresso sociale (si veda la “Quinta Relazione sulla coesione sociale” del 2011). Nella regione del Nordrhein-Westfalen, dal 2010 è in atto un percorso che dovrebbe creare negli anni il sistema inclusivo della regione. «[…] il concetto di Bisogno Educativo Speciale è una . Credo che leggere le situazioni di alcuni alunni attraverso il concetto di Bisogno Educativo Speciale (BES), fondato su base ICF, possa far fare alla nostra Scuola un significativo passo in avanti verso la piena inclusione. 2017/2018. TECNICHE E PROGRAMMI ANTISTRESS PER ALUNNI E INSEGNANTI FELICI. rebus s. definizione mancante; se vuoi, [rebus aggiungila] tu. Nei Laender dove la scuola di passaggio non è prevista, un alunno con pessimi voti non potrà mai accedere all’università, ma solo a facoltà parauniversitarie che preparano al lavoro (Fachoberschule). [23] La lettura ragionata della citazione delle Indicazioni porta a vedere la scuola come luogo in cui la diversità deve essere una risorsa per il curricolo in un contesto che promuove la professionalità, la collaborazione tra scuola, famiglie ed entri locali e quindi l’integrazione.Integrazione intesa come fattiva collaborazione di tutti i servizi e di tutte le persone coinvolte nel sistema per perseguire gli obiettivi posti dall’Europa: inclusività, intelligenza e sostenibilità. Per essere efficace, a prescindere dai contenuti, il PDP dovrebbe contenere indicazioni: Non esiste un modello unico di Piano didattico personalizzato, ma la scelta viene affidata alla scuola. Come sostiene Patrizia Gaspari il concetto di bisogno è riduttivo rispetto all’ampiezza del concetto di persona in quanto essere in divenire rispetto alle sue potenzialità, attese, pensieri e desideri. Indicazioni operative per promuovere l'inclusione scolastica sulla base della DM 27/12/2012 e della CM n. 8.. Con CD-ROM Le guide Erickson: Amazon.es: Ianes, D., Cramerotti, S.: Libros en idiomas extranjeros Alunni con BES:riflessioni sulla nota MIUR del 22.11.2013Dario IanesUniversità di BolzanoEdizioni Centro Studi Erickson Ianes Dario. Tali figure di sistema, in accordo anche con il Dirigente scolastico, devono promuovere all’interno dell’istituzione scuola un nuovo senso di appartenenza, un’assunzione di ruolo motivante, un desiderio di scambio e una nuova autoriflessione professionale. Diventa ufficialmente una categoria internazionale con la Dichiarazione di Salamanca dell’UNESCO del 1994 in cui si afferma che con il termine Bisogni educativi speciali ci si riferisce a “tutti quei bambini e giovani i cui bisogni derivano da disabilità oppure difficoltà di apprendimento”. Ianes D. (in press), BES – Bisogno Educativo Speciale, in D’Alonzo L., 15.1; University of Macerata; Paola Damiani. Alunni con BES-Bisogni Educativi Speciali. Per coordinare la socializzazione delle buone prassi è necessario promuovere figure di sistema a supporto dell’integrazione e dell’inclusione. Ritiene che i docenti siano adeguatamente formati per farsi carico dei Bes? You are on page 1 of 21. rifacendosi così alla definizione di BES data da Dario Ianes nel 2005, per il quale il bisogno educativo diventa speciale tutte le volte in cui le condizioni fisiche (dotazione biologica/crescita del corpo), i fattori personali (autostima, identità, motivazione…) e/o ambientali (relazioni, esperienze, elementi culturali) ostacolano un adeguato funzionamento educativo e apprenditivo dell’individuo. È un contratto fra docenti e famiglia volto ad individuare e organizzare un percorso formativo personalizzato, contenente gli obiettivi, gli strumenti didattici e tutte le misure che possono portare questi alunni al successo formativo. Il concetto di Bisogni educativi speciali risulta quindi presente fin dagli anni settanta in Europa e in America, accezione che può essere ritrovata in numerosi documenti dell’UNESCO e dettati normativi scolastici. I docenti sono 220, di cui 20 di sostegno. In Italia si comincia a parlare di Bisogni educativi speciali a partire dal 1998, ma sarà necessario attendere fino al 2012 per una sua ufficializzazione ministeriale con la Direttiva del 27 dicembre. Orizzonte Scuola ha intervistato Dario Ianes, docente di Pedagogia speciale e Didattica speciale alla Libera Università di Bolzano e fondatore del centro studi Erickson di Trento che dal 1984 pubblica testi sulla “special education”. [2] Tale visione richiede di ampliare lo sguardo verso le esigenze formative di ogni individuo, andando oltre ai soli deficit certificabili e prendendo in considerazione ogni funzionamento che anche per il singolo soggetto diventa problematico[3]. OMS, ICF Classificazione Internazionale del Funzionamento, delle Disabilità e della Salute, La didattica per i bisogni educativi speciali: strategie e buone prassi di sostegno inclusivo, Special education needs - Report of the Committee of Enquiry into the Education of Handicapped Children and Young People, http: www.schulministerium.nrw.de/BP/Inklusion_Gemeinsames_Lernen, Indicazioni nazionali per il Curricolo, MIUR, Roma, 2012, TODINO M. D. (2018). Tra questi disturbi ritroviamo i disturbi specifici di apprendimento (DSA), il disturbo specifico di linguaggio e il disturbo non verbale, lieve disturbo dello spettro autistico qualora non rientri nella categoria della disabilità, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e il funzionamento cognitivo limite (o borderline). La valutazione dell’alunno con Bisogni educativi speciali deve essere effettuata evitando la differenziazione (Linee Guida punto 3). Queste figure hanno il compito di migliorare l’uso delle risorse umane e strumentali investite per la disabilità (intesa in senso generale e considerando anche i BES); costruire gruppi e reti di supporto (CTI); guidare la formazione dei docenti di sostegno e di quelli curriculari rispetto alle tematiche dell’inclusione. Anno Accademico. Su questo c’è una una normativa molto precisa: se in una classe c’è un alunno disabile e gli alunni sono più di 20-22, i genitori possono fare ricorso perché è contrario a quanto previsto da un decreto ministeriale tuttora in vigore. WhatsApp. INCLUSIONE – UNA DEFINIZIONE • "Inclusione" si riferisce a tutti gli alunni, come garanzia diffusa e stabile di poter partecipare alla vita scolastica e di raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimenti e partecipazione sociale. ufficiali di classificazione (Ianes, 2004a; Ianes e Cramerotti, 2005). L’IF HA AVUTO IL MERITO DI INSERIRE IL CONCETTO DI DISAILITA’ ALL’INTERNO DEL PIU’ AMPIO CONCETTO DI SALUTE. In sede d’esame e nelle prove INVALSI, il candidato deve sostenere le stesse prove della classe; può usare tempi più lunghi e le misure compensative previste, ma non sono attese prove equipollenti. Margherita • 11 mesi fa. > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Esigenze di apprendimento speciali, permanenti o temporanee, nascono per una varietà di … significative: dare linee generali e selezionare solo le modalità di insegnamento più importanti, perché un piano troppo dettagliato rischia di rimanere solo sulla carta. di Daniela Sala – Il 27 Dicembre 2012 il ministero dell’Istruzione ha emanato la direttiva “Strumenti d’intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. definizione di ironia figura retorica ninja blade pc game setup free download donauchem polska rokietnica tourance next preise jon heitland the paper shop barrow upon soar naturenergie isny kg wordpress xcache vs apc ventana latina inawendiwin 3.0ghz quad-core intel xeon processors ligue hauts de seine tennis de table Francesco Zambotti – Adattamento degli obiettivi. “Si fa educazione a scuola e si fa formazione attraverso la scuola”: il docente è chiamato a educare, ma anche a continuare a formarsi per garantire a tutti gli alunni una didattica inclusiva che rispetti le diversità e le usi come risorsa. Abbiamo intervistato Dario Ianes, Docente ordinario di Pedagogia e Didattica Speciale all’Università di Bolzano e co-fondatore del Centro Studi Erickson (organizzatore del Convegno), a proposito dell’ultimo libro da lui curato insieme a Sofia Cramerotti dal titolo Alunni con BES (Bisogni Educativi Speciali). Molto insegnati temono poi un eccessivo carico di lavoro: ma il senso dell’inclusione è promuovere il massimo apprendimento come responsabilità di tutti gli insegnanti. Avrai sicuramente capito dalla premessa che BES è l’acronimo di Bisogni Educativi Speciali; ma cosa sono esattamente queste necessità così particolari da richiedere una così grande attenzione?. Ianes D., Cappello S. e Demo H. (in press), Student Voice: uno strumento per raccogliere il punto di vista degli alunni con Sindrome di Down sull’integrazione scolastica, in Italian Journal of Special Education for Inclusion. in relazione ai problemi dell’autismo o a specifiche difficoltà di apprendimento), e quasi tutti seguano corsi brevi, non accreditati. Ad esempio il lavoro cooperativo, di gruppo, tra gli alunni dovrebbe diffondersi sempre di più come metodo educativo in modo che le varie personalizzazioni trovino modo di esprimersi. Quello per l’alunno con disturbi specifici di apprendimento contiene anche la scolarità pregressa, i riferimenti normativi, le indicazioni fornite nella diagnosi, l’ambiente educativo: cioè chi segue il ragazzo di pomeriggio. 287, € 18,50, Erickson 2006 . Buy Alunni con BES-Bisogni Educativi Speciali. Il Professore Dario Ianes ci parla in un video di didattica inclusiva per i BES. La normativa si articola su tre livelli: quello della classe, della scuola e del territorio. La nota ministeriale 27 giugno 2013 chiarisce che tra i compiti del Gruppo di lavoro per l'inclusione (GLI) di ogni scuola c'è l'elaborazione del Piano Annuale per l'Inclusività (PAI). e che necessita di educazione speciale individualizzata" D. Ianes. Learning difficulties and disadvantages. Policis, statistics and indicators, OECD Publications, DEDEX, Paris, 2007, MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA DIREZIONE GENERALE PER LE RELAZIONI INTERNAZIONALI INDIRE - UNITÀ ITALIANA DI EURYDICE, L’integrazione dei disabili in Europa, I QUADERNI DI EURYDICE n. 23, Nota Direttiva del 27/12/2012 'Strumenti d'intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica, Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Bisogni_educativi_speciali&oldid=117092390, Errori di compilazione del template Interprogetto - template vuoto, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, Modifiche nel programma di formazione generale di tutti insegnanti. I genitori saranno convocati per comunicare le decisioni, ma è la scuola che decide se farli partecipare durante la compilazione (Linee Guida 6.5). Titolo del libro La Speciale normalità; Autore. I paesi europei, in base alle politiche adottate sul tema integrazione, vengono suddivisi in 3 categorie[15]. Ma certo con la Gelmini la formazione è stata nettamente impoverita, specie per i docenti delle medie e delle superiori: il Tfa prevede solo 6 crediti su queste materie, invece dei 31 previsti per gli insegnanti della scuola elementare e dell’infanzia. La ricerca EDUFIBES . Sintesi Normativa e Commento Sulle Recenti Disposizioni. 7, p. 1-148, ROMA: Aracne Editrice, BES a scuola. BES È la condizione che vive uno studente che non risponde nella maniera attesa al curricolo o non riesce a fronteggiare il normale ambiente di classe senza aiuto aggiuntivo. Infatti L'OECD - Organization for economic co-operation and development -[12] identifica tali soggetti come bisognosi di “risorse pubbliche e/o private a supporto della loro educazione, resa possibile progettando interventi educativo-didattici potenziati, differenziati e personalizzati capaci di garantire percorsi formativi sotto il segno delle pari opportunità”[13]. La Germania, da sempre contraria all’integrazione di alunni con disabilità e bisogni educativi speciali nelle classi, ha da poco iniziato a creare leggi per l’inclusione in alcuni Laender. Lo sguardo è posto sul ruolo dei docenti e sull’importanza di progetti ed interventi educativi appropriati. A. Spataro 97100 Ragusa, Iscriviti alla newsletter di OrizzonteScuola, Come fare educazione civica Digitale: dagli ambienti digitali alle fake news, dal Sexting alla netiquette. rebus s. (senso figurato) problema o individuo, difficile da comprendere. La differenza sta nel fatto che quello per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento è previsto per legge (legge 170 del 2010 e D.M. Dario Ianes, Bisogni Educativi Speciali e inclusione, pp. Ianes D. (2005), Bisogni educativi speciali e inclusione (CD-ROM), Trento, Erickson. DEFINIZIONE SI E’ CERCATO DI ANDARE OLTRE LA DISTINZIONE TRA NORMALE E PATOLOGICO ATTRIBUENDO A CONDIZIONI QUALI QUELLA DI DISAILITA’ UN SIGNIFICATO DIVERSO DA QUELLO DI MALATTIA E PIU’ VICINO A QUELLO DI CONDIZIONE ESISTENZIALE. A differenza dei disturbi specifici di apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia) riconosciuti dalla legge 170 del 2010, i Bes possono presentarsi con continuità oppure per periodi circoscritti della vita dell’alunno in quanto le cause che li generano possono avere origine, oltre che biologica anche psicologica, fisiologica o sociale e comprendono di fatto un panorama di disturbi estremamente più ampio. Spunti per una riflessione critica verso la scuola inclusiva, International Classification of Functioning, Organization for economic co-operation and development, Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR), disturbo da deficit di attenzione e iperattività, MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA DIREZIONE GENERALE PER LE RELAZIONI INTERNAZIONALI INDIRE - UNITÀ ITALIANA DI EURYDICE, p.16, http://www.isismaratea.gov.it/images/allegati_10/I_BES_in_prospettiva_europea_di_Pepe.pdf, MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA DIREZIONE GENERALE PER LE RELAZIONI INTERNAZIONALI INDIRE - UNITÀ ITALIANA DI EURYDICE, pp. Alcune considerazioni preliminari 1. Con l’ultima circolare del 6 marzo scorso, il MIUR dà indicazioni specifiche su come la scuola deve rispondere alla presenza in classe di allievi con Bisogni Educativi Speciali.. Come al solito le indicazioni su cosa fare sono chiare, ma la domanda che molti insegnanti (e dirigenti scolastici) si stanno facendo in questo momento, e che resta ancora aperta, è Encuentra todo el material de estudio para Alunni con BES - Bisogni Educativi Speciali por Dario Ianes; Sofia Cramerotti Studylists correlate. Allora, prima della legge 170 del 2010, l’unica categoria di alunni che aveva diritto all’individualizzazione dei bisogni era quella degli alunni con disabilità certificata ai sensi della legge 104 del 1992. [10], A livello europeo e in particolare nel mondo anglosassone si può assistere ad un tentativo di rivoluzionare il sistema dei BES e della disabilità proprio in ottica di un superamento di tale termine a favore di un concetto di educazione più inclusiva. forme di verifica e valutazione personalizzate. Software gestionale per l'identificazione dei bisogni educativi speciali (BES) e per la programmazione delle risorse... [Ianes, Dario] on Amazon.com.au. Dario Ianes li ha definiti “i ragazzi che vanno male a scuola”, includendo in questa definizione disparate condizioni di mal-essere scolastico. Explore content created by others. Tweet. BES – Bisogni Educativi Speciali Chi sono i bambini e i ragazzi che hanno Bisogni Educativi Speciali (BES)? In molti di essi si ritiene che ‘l’approccio medico dovrebbe essere trasformato in approccio educativo: un punto centrale che ha conseguenze sul sistema scolastico. Il concetto di ‘special needs’ è ben presente nella cultura anglosassone, e proprio a quella ci siamo ispirati per un allargamento del bisogno, usandolo come base concettuale per costruirci sopra il concetto di difficoltà evolutiva”. Si chiarisce come la loro difficoltà linguistica non vada considerata elemento di segregazione, ma al contrario vadano loro offerti interventi didattici per l'apprendimento della lingua che abbiano necessariamente natura transitoria. Certo però che nelle classi molto numerose diventa una difficoltà non da poco. In Inghilterra e Galles[18] in ogni scuola un membro dello staff scolastico è nominato coordinatore per i bisogni educativi speciali con un ampio carico di responsabilità, tra cui: l’offerta di supervisione, il monitoraggio dei progressi degli alunni, i rapporti con i genitori e con le agenzie di sostegno esterno, il supporto al personale insegnante della scuola.