L'esplosione causò la morte di 85 persone e il ferimento o la mutilazione di oltre 200. In secondo luogo perché il Sismi poteva contare sull'appoggio di importanti magistrati alla Procura della repubblica. 6. [senza fonte]. Angelo Izzo e Raffaella Furiozzi riferirono di confidenze, accusando Fioravanti, Mambro, Ciavardini ma anche Nanni De Angelis e Massimiliano Taddeini: gli ultimi due avevano un alibi solido, visto che proprio quel giorno si trovavano a Terni per disputare la prima finale nazionale di football americano, ripresi dalle telecamere Rai e alla presenza di circa 2.000 spettatori presenti sugli spalti. La strage fu di proporzioni superiori a quelle forse volute dagli stessi neofascisti organizzatori: due poliziotti penitenziari asserirono di aver ascoltato una conversazione tra i neofascisti Stefano Nicoletti, che confermò, ed Edgardo Bonazzi in cui affermavano che questo era quello che accadeva ad «affidarsi a dei ragazzini» (per la sentenza è un riferimento alla giovane età di Mambro, Fioravanti e soprattutto del diciassettenne Ciavardini)[94]. Il 6 aprile 1983 l'Associazione, assieme alle Associazioni delle vittime delle stragi di piazza Fontana, piazza della Loggia e del treno Italicus, costituì con sede a Milano, l'Unione dei familiari delle vittime per stragi[28]. La pista segreta, I segreti di Bologna. A questi se ne aggiunsero un'altra cinquantina. [11][12][13] Nel 2020 l'inchiesta della la Procura generale di Bologna ha concluso che Paolo Bellini (ex Avanguardia Nazionale), esecutore insieme agli ex NAR già condannati in precedenza, avrebbe agito in concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi, individuati quali mandanti, finanziatori o organizzatori. Il più grave attentato della storia italiana nella ricostruzione processuale, La strage di Bologna e il terrorista sconosciuto. Stabilirono che i NAR erano sfruttati e manovrati da altri neofascisti più esperti, e che lo «spontaneismo» fosse una copertura, mentre la direzione del terrorismo nero fosse ancora nelle mani dei vecchi ordinovisti e dei membri di Avanguardia Nazionale.[42][43][44]. Al fine di prestare le cure alle vittime, i medici e il personale ospedaliero fecero ritorno dalle ferie, così come i reparti, chiusi per le festività estive, furono riaperti per consentire il ricovero di tutti i pazienti. "Dovete supportare la mia tesi". Il pluriomicida accusò anche Stefano Delle Chiaie (accusato anche da Vinciguerra), che però venne poi assolto, come già avvenuto in altre occasioni in cui il leader di Avanguardia Nazionale venne imputato[senza fonte][107]. Il 2 agosto 1980 alle 10:25, nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna affollata di turisti e di persone in partenza o di ritorno dalle vacanze, un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, venne fatto esplodere e causò il crollo dell'ala Ovest dell'edificio[18]. Sito a cura dell' Associazione Familiari Vittime 2 Agosto 1980 Anch’ io c’ero: ho visto brandelli di morti, volti stravolti, feriti, coinvolti stracciati nei vestiti senza più gli occhiali, soccorritori stremati, gli occhi sbarrati di chi doveva riconoscere i suoi morti, magari dalla data incisa nella fede come è … Una ferita incancellabile nell'animo di quanti vi persero … I NAR avrebbero collaborato non per motivi ideologici (come avevano fatto le precedenti organizzazioni armate di estrema destra), ma perché ricompensati con una contropartita, in collusione con la criminalità organizzata e le strutture segrete deviate, della quale avrebbero agito come semplice sicari e ultimo anello della catena[48]. Il terrorismo sia indiscriminato che contro obiettivi ben individuati, e il suo potenziale offensivo (è stato definito l'aereo di bombardamento del popolo!) Per i giudici della Corte d'appello di Roma non esisteva il «Super-SISMI», ma una serie di attività censurabili e realizzate con fini di lucro, che non rientravano in alcuna organizzazione segreta parallela ai servizi segreti militari[39]. Antonella Beccaria, Giorgio Gazzotti, Gigi Marcucci, Claudio Nunziata e Roberto Scardova. Ergastolo per il delitto di strage: Massimiliano Fachini, Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Sergio Picciafuoco. Nel 1984 Vincenzo Vinciguerra, terrorista neofascista di Ordine Nuovo e poi di Avanguardia Nazionale (il gruppo diretto da Stefano Delle Chiaie, già coinvolto nelle indagini sulla strategia delle tensione e attivo nel golpismo della CIA in America latina)[84], condannato e reo confesso per la strage di Peteano in cui vennero uccisi tre carabinieri, ha inoltre reso dichiarazioni spontanee ai magistrati (non motivate dall'avere sconti di pena come quelle dei collaboratori di giustizia) sui coinvolgimenti dell'estrema destra nella strategia della tensione e, riguardo a Bologna, ha fatto riferimento alla struttura clandestina anticomunista della NATO in Italia, nota poi come Gladio, e ai suoi settori deviati: queste allusioni e rivelazioni furono da lui ripetute in varie interviste successive. Giustizia & Impunità Il 2 agosto 1980 la strage di Bologna, esseri umani non numeri. di Giovanni Bianconi Fonte: Corriere della Sera È anche una storia di ragazzi del secolo scorso, la strage di Bologna avvenuta quarant’anni fa, quando alle 10,25 del 2 agosto 1980 una bomba fece esplodere la stazione centrale. Si tratta del più grave atto terroristico avvenuto nel Paese nel secondo dopoguerra, da molti indicato come uno degli ultimi atti della strategia della tensione.[9][10]. Fioravanti, Mambro e Ciavardini rimangono gli esecutori materiali, Strage di Bologna, ergastolo per l'ex Nar Cavallini. Fu un mozzicone" e Fioravanti insulta Bolognesi, «Quella Mambro, mi pare, e quel Fioravanti, mi sembra, non ne hanno colpa, perché io credo sia stato un mozzicone di sigaretta. Il caso Ciavardini, La minaccia e la vendetta. Il cippo commemorativo nella stazione di Bologna contiene l'elenco delle «vittime del terrorismo fascista». Inoltre, a parte la testimone non citata in giudizio, sfilarono in aula molti sopravvissuti e nessuno ricordò costumi da tirolese alla stazione, né riconobbe i due neofascisti Mambro e Fioravanti. Il 2 agosto 1980 è un caldo sabato di esodo estivo. ... Un giornalista dell´Unità corse giù dalle scale, ‘corri alla stazione, c´è stata un´esplosione, ci sono dei morti´». In base ai rapporti della DIGOS, e anche in base alle testimonianze e dichiarazioni dei detenuti, finirono sotto inchiesta: Roberto Fiore e Massimo Morsello, Gabriele Adinolfi, Sergio Calore[32], Francesca Mambro[32], Elio Giallombardo, Amedeo De Francisci, Massimiliano Fachini[32], Roberto Rinani, Valerio Fioravanti[32], Claudio Mutti, Mario Corsi, Paolo Pizzonia, Ulderico Sica, Francesco Bianco, Alessandro Pucci, Marcello Iannilli, Paolo Signorelli, Pierluigi Scarano, Francesco Furlotti, Aldo Semerari, Guido Zappavigna, Gianluigi Napoli, Fabio De Felice e Maurizio Neri. Mangiameli avrebbe raccontato a Spiazzi dell'omicidio di Mario Amato e di un progetto per assassinare il giudice che indagò su piazza Fontana, Giancarlo Stiz. Gli unici applausi furono riservati al Presidente della Repubblica Sandro Pertini, giunto con un elicottero a Bologna alle 17:30 del giorno della strage, che in lacrime affermò di fronte ai giornalisti: «Non ho parole, siamo di fronte all'impresa più criminale che sia avvenuta in Italia». Storia dell'Associazione tra i familiari delle vittime alla stazione di Bologna, Ombre nere. Assolti: Massimiliano Fachini e Roberto Rinani. Il depistaggio di Gelli invece non avrebbe dovuto coinvolgere Delle Chiaie in prima persona o deviare dalla pista neofascista, ma fabbricare due colpevoli stranieri, personaggi minori legati al vecchio del gruppo di Avanguardia Nazionale. La testimonianza è stata interpretata sia nel senso che Fioravanti indossasse un costume tirolese, sia che fosse vestito in un modo che ricordasse l'abbigliamento dei turisti tedeschi[83]. [71], Durante la fase istruttoria sono inoltre emersi possibili elementi di contatto fra i NAR e servizi segreti italiani, come dei numeri di telefono annotati da Cavallini riconducibili a una struttura del SISDE, e la presenza di due covi dei NAR in via Gradoli a Roma, dove durante il rapimento Moro erano basate le Brigate Rosse di Moretti, in entrambi i casi in stabili di proprietà di agenzie immobiliari collegate al SISDE. [72][73], L'11 febbraio 2020 la Procura Generale della Repubblica di Bologna ha chiuso la nuova inchiesta sulla strage contro i presunti mandanti e finanziatori, notificando quattro avvisi di conclusione indagine: Paolo Bellini, ex Avanguardia Nazionale, ritenuto esecutore[74] avrebbe agito in concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi[75] oltre agli ex NAR già condannati.[76]. Stando a una testimonianza del neofascista Mauro Ansaldi, l'esponente di Ordine Nuovo Massimiliano Fachini, condannato in primo grado e poi assolto, era anch'egli a conoscenza del progetto dell'attentato. Intimidazione della criminalità organizzata. La testimonianza di Sparti non era l'unica che contribuiva a indirizzare i magistrati verso l'eversione neofascista: nella sentenza del 1994 venivano elencati numerosi fatti e documenti che provavano come nell'ambiente del terrorismo di destra si sapesse già da tempo, prima del 2 agosto, del progetto di strage. La bomba era composta da 23 kg di esplosivo, una miscela di 5 kg di tritolo e T4 detta «Compound B», potenziata da 18 kg di gelatinato (nitroglicerina a uso civile)[19]. Tutto ciò considerato, allo stato degli atti, conviene disporre il proscioglimento di Stefano Delle Chiaie e dell'intera dirigenza di Avanguardia Nazionale dai delitti loro rispettivamente ascritti concernenti la strage di Bologna del 2 agosto 1980 per non aver commesso i fatti». Ciavardini affermò invece di essere a Padova con Mambro e Fioravanti e pertanto, sulla base del fatto che per questi ultimi tale alibi era già stato ritenuto non valido, fu rinviato a giudizio e condannato. Nuova pista per i mandanti, Strage di Bologna, la mano dei Servizi segreti: i documenti inediti sull'Espresso in edicola, Strage di Bologna, processo ai mandanti: Bellini tra gli esecutori per conto di Licio Gelli, Bologna, il processo surreale. Aggiunse poi di essere stato contattato da Roma nei mesi precedenti, per aprire una sezione dei Nuclei Armati Rivoluzionari a Bologna. Vi furono poi collaboratori di giustizia che riportarono affermazioni – allusive alla strage – di Fioravanti e di Ciavardini, ad esempio quella in cui quest'ultimo consigliava a un'amica di non prendere il treno il 2 agosto. Un anno dopo la strage, il 31 luglio 1981, La strage di Bologna è stata ricordata nel romanzo di, Il tragico evento viene ricordato anche nel film, Maria Fresu, l'unica vittima di cui non venne ritrovato il corpo perché completamente disintegrato dall'esplosione, viene ricordata nella poesia, Alla stessa Maria Fresu e alla sua figlioletta di tre anni (la vittima più giovane) è dedicato Il libro collettivo. Ansaldi riferì di aver saputo da Mara «Jeanne» Cogolli (la redattrice della rivista clandestina Quex) di un incontro, avvenuto pochi giorni prima della strage, tra la Cogolli stessa e Fachini. Il 22 agosto un rapporto della DIGOS, che conteneva documenti come i «fogli d'ordini» di Ordine Nuovo e La disintegrazione del sistema di Franco Freda, avvalorò la necessità di indagare negli ambienti neofascisti[19]. Gigi Ballista, attore italiano (n. 1918) Donald Ogden Stewart, scrittore e sceneggiatore statunitense (n. 1894) 1981. Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato, Mario Tedeschi (mandanti secondo le indagini conclusesi nel 2020)[4], La strage di Bologna è stato un attentato commesso sabato 2 agosto 1980 alle 10:25 alla stazione ferroviaria di Bologna Centrale, a Bologna, in Italia. La sera del concerto commemorativo della strage, qualcuno disse: «Un Paese che rinuncia alla speranza di avere giustizia ha già rinunciato non solo alle proprie leggi, ma alla sua storia stessa. Condannati per calunnia aggravata (con pena ridotta da 10 a 3 anni) e assolti per associazione sovversiva: Giuseppe Belmonte e Pietro Musumeci. L'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980 si costituì il 1º giugno 1981 allo scopo di «ottenere con tutte le iniziative possibili la giustizia dovuta»: costituita inizialmente da 44 persone, il numero di associati crebbe fino ad arrivare a 300 elementi. Assolti: Roberto Rinani e Paolo Signorelli. +39 (051) 253725 - Cell. Vinciguerra non sarà testimone diretto nel processo di Bologna[98][99][100][101]. Quest'ultima temeva, in quanto erano già ricercati per numerosi omicidi, di essere riconosciuta a qualche posto di blocco e si era perciò tinta i capelli, secondo quanto dedotto da Sparti. Nel 1991 un documento cercò di attribuire la strage del 2 agosto a Gladio: il testo, datato 19 maggio 1982, era catalogato con un semplice «numero 18», riferiva che l'esplosivo usato proveniva da un deposito di Gladio, e apparivano le firme di Paolo Inzerilli (capo di stato maggiore del SISMI nel 1991) e dell'ammiraglio Fulvio Martini. Anche chi sostiene nettamente la veridicità della sentenza ufficiale, afferma talvolta che, se i neofascisti dei NAR collocarono l'esplosivo militare in nome dello «spontaneismo armato» e della loro ideologia, furono spinti da qualcuno più in alto (il che spiegherebbe la mancata rivendicazione), e la P2 e lo stesso SISMI depistarono (ai danni di un altro neofascista, Stefano Delle Chiaie) per motivi poco chiari[1]. Imputati di calunnia aggravata al fine di assicurare l'impunità agli autori della strage: Giuseppe Belmonte, Licio Gelli, Pietro Musumeci e Francesco Pazienza. «Si è visto il persistente rapporto fra Delle Chiaie e ambienti della P2 e della massoneria, messo in evidenza non solo da Vincenzo Vinciguerra, ma anche da tutti quegli elementi che legano direttamente il Delle Chiaie al Gelli e cioè i loro contatti in forma telefonica durante la latitanza del Delle Chiaie, di cui parla la Nara Lazzerini ed il loro incontro del 1989 di cui parla il teste Villone, ma soprattutto ben più significativa circostanza che i nomi di entrambi sono stati esclusi dal rapporto definitivo sul golpe Borghese. Nell'attentato rimasero uccise 85 persone e oltre 200 rimasero ferite. Josef Breuer, compositore di scacchi tedesco (n. Assolti tutti gli altri imputati, 12 febbraio 1992: le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione dichiarano che il processo d'appello dev'essere rifatto, in quanto la sentenza viene definita illogica e priva di fondamento, «tanto che in alcune parti i giudici hanno sostenuto tesi inverosimili che nemmeno la difesa aveva sostenuto». Siamo presenti anche a San Giovanni in Persiceto(Bo) in via dei Morti, 2 e a Crespellano(Bo) in via II Agosto 1980, 2. Gli attentatori vengono da fuori Bologna, quasi certamente da Roma, oserei dire dalle organizzazioni Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale.»[97]. Ma l’ex Nar non andrebbe più in carcere, Strage di Bologna, ergastolo a Gilberto Cavallini, Strage Bologna, il pizzino di Maggi: «Date i detonatori agli amici di Cavallini», Strage Bologna 2 agosto 1980, il legame con il covo Moro, Strage di Bologna, ergastolo per l’ex Nar Cavallini. Con Sandro Pertini al Quirinale. Vite e verità spezzate dalla bomba alla stazione di Bologna, Un attimo... vent'anni. Nel 2015 il giudice per le indagini preliminari Bruno Giangiacomo, su richiesta del PM, ha archiviato la pratica, prosciogliendoli con sentenza di non luogo a procedere[127]. Lettere ad Angela e Maria Fresu, Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, Testo integrale della sentenza di cassazione del 23 novembre 1995, Relazione sul gruppo Separat e il contesto dell'attentato del 2 agosto 1980, Sito ufficiale della Stazione Centrale di Bologna, blog de "iltrentasette, memorie di una città ferita", Concorso 2 agosto (in memoria della strage), Intervista con Paolo Bolognesi (Presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna), Le stragi dell'estate 1980: Bologna e Ustica, I film di Filippo Porcelli sul 2 agosto 1980, collegamenti con la criminalità organizzata e i servizi segreti deviati, Commissione parlamentare di inchiesta sulla Loggia massonica P2, Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi, Presunti rapporti tra servizi segreti italiani e criminalitÃ, Ipotesi alternative sulla Strage di Bologna, Concorso internazionale di composizione "2 Agosto", Patrimoines pour une Culture de la Paix Onu-Unesco, Bologna 2 agosto... i giorni della collera, presunto attacco contro Gheddafi a Ustica, Attentato della stazione Saint-Charles di Marsiglia, "REBUS Speciale: Bologna, la strage dai due volti? ll 2 agosto 1980, alle 10.25, esplose una bomba nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna.L’esplosione investì il treno in sosta al binario uno, il tunnel sotto i binari e fece crollare l’ala sud-ovest della stazione, causando 85 morti e più di 200 feriti. Ciò fu particolarmente grave perché, essendo esclusa nelle prime ore l'ipotesi di un attentato, gli esecutori poterono dileguarsi indisturbati. Mangiameli affermò di essere stato incaricato da Stefano Delle Chiaie, che poi verrà accusato dai depistatori (o meglio, saranno due uomini legati al suo gruppo internazionale le vittime del depistaggio, Delle Chiaie sarà assolto, come per le altre stragi), di reperire armi ed esplosivo ad ogni costo, e affermò che per i primi di agosto era previsto un attentato di enormi proporzioni, come si era detto già da parte di detenuti neofascisti. A 40 anni esatti dall’attentato più sanguinario della storia della Repubblica prende corpo la nuova inchiesta dalla Procura generale di Bologna sui mandanti, il tassello da sempre mancante per fare piena luce sulla strage del 2 agosto 1980 che fece 85 morti e oltre 200 feriti. Stando a una testimonianza del neofascista Mauro Ansaldi, l'esponente di Ordine Nuovo Massimiliano Fachini, condannato in primo grado e poi assolto, era anch'egli a conoscenza del progetto dell'attentato. Mentre questo movente non ha alcun senso nel 1980: quando siamo nell'Italia del Preambolo, del riflusso e del post-fordismo. Nel quarantesimo […] 23 novembre 1995: la Corte di Cassazione conferma la sentenza d'appello, ordinando un nuovo processo per Sergio Picciafuoco, 15 aprile 1997: la Cassazione conferma l'assoluzione per Picciafuoco, Il 9 giugno 2000 la Corte d'assise di Bologna emise nuove condanne per depistaggio: 9 anni di reclusione per. Assolto: Massimiliano Fachini. Durante il mandato di Giorgio Guazzaloca, sindaco di Bologna dal 1999 al 2004, l'esponente locale di Alleanza Nazionale Massimiliano Mazzanti propose al sindaco di non citare più la «matrice fascista» della strage nella commemorazione ufficiale del 2 agosto, anche se confermata con le condanne del 1995[131]. [12] Le indagini si indirizzarono quasi subito sulla pista neofascista, ma solo dopo un lungo iter giudiziario e numerosi depistaggi, per cui furono condannati Licio Gelli, Pietro Musumeci, Giuseppe Belmonte e Francesco Pazienza, la sentenza finale del 1995 condannò Valerio Fioravanti e Francesca Mambro «come appartenenti alla banda armata che ha organizzato e realizzato l'attentato di Bologna» e per aver «fatto parte del gruppo che sicuramente quell'atto aveva organizzato», mentre nel 2007 si aggiunse anche la condanna di Luigi Ciavardini, minorenne all'epoca dei fatti[9][16] e, nel 2020, quella di Gilberto Cavallini[17]. A metà luglio del 1980 il colonnello Amos Spiazzi, già coinvolto nel golpe Borghese e nella Rosa dei venti, poi incarcerato, fu incaricato dal SISDE per indagare sulla riorganizzazione dei gruppi eversivi di estrema destra. Gilberto Cavallini è stato condannato a risarcire delle provvisionali di centomila euro per ogni persona che ha perso un parente di primo grado o il coniuge, cinquantamila per chi ha perso un parente di secondo grado o un affine di primo o secondo grado, trentamila per chi ha perso un parente o un affine di grado ulteriore, quindicimila per ogni ferito, diecimila per chi ha un parente ferito. Due giorni dopo il 2 agosto ricorreva proprio il sesto anniversario della strage di San Benedetto Val di Sambro[32]. +39 (051) 253925 - Fax. Oltre alle cosiddette trame della strategia della tensione, c'è chi indica come movente la ritorsione degli ambienti dell'estrema destra. Diamo un segno inequivocabile della nostra presenza... Occorre un'esplosione da cui non escano che fantasmi»[89]. 2 agosto 1980 Quarant'anni fa una bomba esplode alla stazione di Bologna e colpisce famiglie che partono per le ferie, turisti, parenti che aspettano i loro cari. Depistaggi per l'"amico" Gheddafi, Processo per le «deviazioni» del Sismi 9 anni a Musumeci, 8 e mezzo a Pazienza, Non esisteva il Super-Sismi ma un gruppo di imbroglioni, «Non ci fu super-Sismi» ma attività censurabili, "Io, Gelli e la strage di Bologna". Fioravanti e Mambro per la strage sono stati condannati in primo grado nel 2014 a risarcire, versandoli alla Presidenza del Consiglio e al Ministero dell'Interno, la cifra di oltre due miliardi di euro (2.134.274.007,02 euro), più gli interessi, dalla sentenza al saldo effettivo, e 22.500 euro di spese processuali[78] ma risultando incapienti difficilmente potranno pagare questa somma e lo Stato potrà prelevare solo alcune centinaia di euro mensili dai loro stipendi[79]. Il nuovo processo ha acquisito nuovi elementi provenienti da altri processi successivi al primo, tra cui alcuni biglietti attribuiti a Carlo Maria Maggi, il leader di Ordine Nuovo veneto condannato come mandante della strage di piazza della Loggia, con i quali si istruiva Carlo Digilio (anch'egli terrorista di Ordine Nuovo e responsabile al tempo del poligono di tiro di Venezia) di consegnare a Cavallini degli esplosivi. Una tentata strage, che fece una vittima e alcuni feriti. Sono veramente ignoti gli ispiratori dell'eccidio del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna? Storia e canzoni di Fabrizio De André, Appennino di sangue. Il testamento politico di un protagonista della storia italiana del Novecento, La strage dei trent'anni. Una testimone ha affermato di aver visto alla stazione di Bologna una donna e un uomo vestiti stranamente, lui con un costume che ricordava un tipico vestito tedesco, fatto collimante con il racconto di Sparti: li vide poi parlare con una terza persona e andare via dieci minuti prima dello scoppio. Il ritrovamento era stato possibile in seguito a una segnalazione dei servizi segreti. La valigia era stata messa sul treno da un sottufficiale dei carabinieri e conteneva oggetti personali di due estremisti di destra, un francese e un tedesco, chiamati Raphael Legrand e Martin Dimitris[19].