I curdi in Siria costituiscono una comunità minoritaria che risiede soprattutto nelle zone settentrionali del Paese. Non costituisce uno Stato indipendente e la popolazione curda – stimatatra i 20 e i 40 milioni di persone, con diverse religioni e fedi politiche al proprio interno – vive da tempo in questi differenti paesi. I Curdi sono un popolo senza patria. Il Kurdistan, inteso come “Paese dei curdi”, infatti, non esiste su alcuna mappa ufficiale. L’avanzata è repentina e questo provoca la fuga di almeno 300.000 civili in gran parte curdi verso la Turchia. Per il partito dell’attuale presidente turco – l’Akp, una formazione islamico conservatrice che ha sposato la tradizione liberista inaugurata negli anni Ottanta da Turgut Özal – l’elemento conflittuale non si trova solo nei confronti dei curdi in quanto tali, quanto piuttosto nell’ideologia anti-statale, collettivista e secolare del Pkk, oltre che in ragioni di opportunismo politico. Nell’ottobre 2017 i curdi e le forze Sdf conquistano anche Raqqa. La nascita della “questione curda” coincide con il tramonto dell’Impero Ottomano e la fine della Prima guerra mondiale. Vengono stabilite le istituzioni poste a governo della regione: vi è un’assemblea nazionale, un consiglio esecutivo, una suprema corte e poi i vari enti locali e municipali. È istituita anche un’alta commissione per le elezioni, che dovrebbe portare al voto il Rojava entro il 2018. Infatti, le forze Sdf hanno guadagnato terreno in quelle settimane di inizio estate senza sparare molti colpi. I curdi affiancarono gli afghani durante le loro guerre contro l'impero di Safavidi, e nei conflitti seguenti con gli altri poteri regionali. Nel sud-est della Turchia, in particolare, sono stati sottoposti a una turchizzazione forzata, come del resto anche le altre minoranze: molti di loro sono stati coercitivamente spostati in altre aree del paese, i nomi e le loro usanze messi al bando, l’utilizzo della lingua tollerato in ambito privato. La regione, secondo il contratto sociale, si presenta amministrativamente divisa in tre regioni: quella di Afrin, quella dell’Eufrate e quella di Jazira. In poche parole, il Rojava curdo potrebbe essere realtà, secondo i timori turchi, e potrebbe quindi creare una testa di ponte per il Pkk. Questo però non implica automaticamente che nel Rojava la causa curda non sia sentita. Da tempo Recep Erdogan parla della necessità di realizzare una safety zone per difendere la Turchia dalla minaccia terroristica dei curdi, che si erano detti disposti a tutto pur di difendere il loro territorio ma che alla fine hanno dovuto cedere evitando così una carneficina per il loro popolo. Ai curdi infatti iniziano i problemi relativi alla gestione dei territori conquistati, specie quelli a maggioranza araba. Il leader curdo è nato in una provincia curda della Turchia a pochi passi dalla frontiera siriana. Dopo circa un anno di dibattito interno allo Ypg, il 20 gennaio 2014 viene promulgato il cosiddetto “contratto sociale del Rojava“, con cui si sancisce la nascita della federazione cantonalistica di regioni autonome del Rojava. ... Anzitutto sta creando molti problemi agli Stati Uniti, che sono alleati sia dei curdi siriani che della Turchia. Anche il 2019 ha segnato una nuova fase piena di incognite per il popolo curdo, tuttora diviso fra quattro “Stati”. Questo il quadro entro il quale comprendere l’ultimo attacco sferrato da Ankara nel nord della Siria. L’estate 2014 è quella caratterizzata dall’avanzata dell’Isis tra Iraq e Siria. IFQ. Da un punto di vista etnico, poi, la maggioranza dei siriani sono arabi … In alcuni casi la poliomielite paralitica ha esito fatale; nei bambini la morte si verifica generalmente in una percentuale che oscilla tra il 2 e il 5%; negli adulti la percentuale sale drasticamente (15-30% dei casi). Per questo si parla di Kurdistan turco, iracheno, siriano (Rojava) e iraniano. Il 13 settembre, in particolare, l’Isis lancia in forze diversi attacchi contro la città ed i villaggi limitrofi. La prima si trova nell’estremità nordorientale del Paese e comprende, oltre che l’omonimo capoluogo, anche la città di Qamishli. Ma l’ingresso di diversi combattenti dall’estero e la formazione dell’Esercito Siriano Libero (Fsa), fanno sì che tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012 la Siria scivoli nell’abisso della guerra. Nella provincia di Aleppo, invece, la presenza curda è numerosa soprattutto nel cantone di Afrin e nel distretto di Kobane. La zone storicamente abitate dai curdi in Siria vengono indicate dalla stessa popolazione come province del “Rojava“, un termine che significa “occidente”. L’ultimo tentativo di assalto dell’Isis a Kobane è del giugno 2015, ma viene respinto dopo poche ore. La vittoria dei curdi a Kobane viene considerata come la prima sconfitta dell’Isis in Siria. Il modello a cui si ispira lo Ypg è quello del cosiddetto “confederalismo democratico” di Ocalan, il fondatore del Pkk che ha vissuto per vent’anni proprio nel Kurdistan siriano. Curdi . Quel che originariamente è il Rojava, attualmente è invece una vasta regione oltre l’Eufrate che comprende come detto anche territori arabi. Guerra in Yemen: ancora armi italiane ad Arabia Saudita ed Emirati…, Black Lives Matter: Brasile (ancora) alle prese con il razzismo…, Giornata internazionale dei migranti tra pandemia e diritti negati, Togo: lo Stato africano arresta Brigitte Adjamagbo, paladina dei…, Il direttore: memorie e utopie di quarant’anni di lavoro in carcere, Combattenti curdi - Foto: Kurdishstruggle (via, Curdi: storia di un popolo senza diritti e senza patria, Rojava: violenze diffuse contro donne curde, Kurdistan iracheno: bambini allo sbando in campi profughi sovraffollati, Bir-Well, la storia dei desaparecidos curdi nel documentario di Altay, Cipro, l’ultimo muro d’Europa divide greci e turchi, Palestina: nella morsa di Israele, crisi umanitarie e instabilità, Iscriviti alla newsletter di Osservatorio Diritti, Azerbaijan: giovane donna in fuga dal paese dei diritti negati, Afghanistan: le atrocità dei reparti d’assalto sostenuti dalla Cia, Iraq: Isis sconfitto, ma dopo un anno ci sono 2 milioni di sfollati. Con Kurdistan ci si riferisce a un’area geografica per lo più montuosa, vas… Situazione Sentimentale Sposato (Dal 2009) L'orientamento sessuale Etero: Attuale Moglie di Steven Seagal: Erdenetuya Batsukh: I suoi ex fidanzati o ex mariti Kelly LeBrock Jami Gertz Arissa Wolf: Ha dei bambini? La presenza turca è ben visibile e sul campo sono diversi i mezzi e gli uomini inviati da Ankara. Si tratta del più grande popolo al mondo senza nazione, sparso su un vasto territorio montagnoso e vittima, nel corso della storia, di discriminazione, persecuzione e alleanze tradite, che ne hanno decretato la situazione attuale. Kurdistan: ultime notizie, opinioni, reportage, foto e video. Gli Stati Uniti in particolare non considerano il governo di Assad un interlocutore e vorrebbero per tal motivo mantenere le proprie basi nel paese, circostanza questa certamente non voluta né da Damasco e né da Mosca. Carri armati turchi varcano la frontiera ed accedono nella regione di Jarabulus, a nord di Aleppo. Si dice siano i discendenti dei Medi, una popolazione iranica che è riuscita a sbarazzarsi degli Assiri. Di fatto, è una coalizione guidata dai curdi e quindi dallo Ypg, in cui confluiscono però numerose sigle ex Esercito Siriano Libero e tribù arabe della zona più orientale del paese. Dal canto loro, i curdi iniziano ad organizzarsi: viene fondato un Comitato Supremo Curdo e le milizie Ypg assumono le funzioni di un vero e proprio esercito delle province a maggioranza curda. Nei giorni seguenti Qamishli ha l’aspetto di un campo di battaglia: manifestanti assaltano sedi del partito Baath e rappresentanze del governo, da Damasco si decide per l’uso del pugno di ferro e la situazione viene riportata sotto controllo con l’uso dell’esercito. Il territorio sembra perduto per i curdi, ma le milizie Ypg riescono a difendere i lembi di città ancora nelle proprie mani e ricevono rinforzi dal Kurdistan iracheno, oltre ad usufruire dei raid della coalizione a guida Usa. ... che solo dopo è intervenuta in loro sostegno e adesso li lascia in stallo nel bel mezzo di una situazione estremamente complicata. Ankara teme la creazione di una vasta regione autonoma curda da Afrin fino al confine con l’Iraq. Proprio in relazione alla battaglia per la presa di Manbij, vi è uno degli episodi meno chiari nel rapporto tra le forze combattenti filo curde ed i miliziani dello Stato Islamico. Da evidenziare poi come proprio il Pkk ha ottimi rapporti con le milizie curde siriane. Lo stato turco è arrivato persino a negare l’esistenza dei curdi come gruppo etnico, definendoli “turchi orientali” o, in maniera più dispregiativa, “turchi di montagna”. La situazione dei Curdi È un territorio strategicamente rilevante per la ricchezza di petrolio e le risorse idriche. La fondazione è avvenuta non solo per mano dei curdi, ma anche per alcuni armeni emigrati e scampati alle persecuzioni del 1915. Per tal motivo, l’assedio che l’Isis inizia su Kobane assume un significato particolare e la battaglia viene seguita da vicino dai più importanti network internazionali. Il rischio, prima di tutto, era quello di vedere l’esercito turco prendere di mira le posizioni dei curdi. Non è un caso che risale al 2004 la fondazione di prime brigate di autodifesa del Rojava, le quali nel 2012 saranno note poi con il nome di Ypg e saranno parte attiva della guerra civile siriana. A dare speranza alle aspirazioni nazionaliste di questo popolo, sono state paradossalmente le stesse potenze alleate quando, nel 1920, hanno siglato il Trattato di Sèvres, con cui si definivano i nuovi confini della Turchia. La successiva cattura di Oçalan in Kenya, dove nel frattempo si era rifugiato, da parte dei servizi speciali turchi e la sua condanna a morte emessa dalla Corte militare di Ankara (giugno 1999) determinavano una ripresa dell'attività terroristica del P.K.K. La città che Al Baghdadi aveva posto come capitale del suo califfato, è espugnata dopo però intensi mesi di lotta e dopo intere settimane di bombardamenti della coalizione a guida Usa. Primo soldato turco ucciso durante l'"operazione Fonte di pace" iniziata mercoledì nel Nord-Est della Siria, sotto il controllo dei curdi.… A Qamishli infatti, durante un incontro di calcio tra la locale squadra e quella di Deir Ez Zour, tifosi ospiti tirano fuori gigantografie di Saddam Hussein e vessilli del partito Baath iracheno. 32.955 deceduti 3. Considerarli un blocco monolitico, portatore di interessi e obiettivi comuni, sarebbe tuttavia un errore. È del 1978, invece, la comparsa sulla scena politica turca del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). A causa al ritiro, ad ottobre del 2019, del contingente americano dal Kurdistan occidentale, Erdogan ha avuto campo libero per azzerare il progetto politico indipendentista del Rojava. Questo popolo, che si nominò tale nel 600 d.C., abita tuttora nella regione montana dove è da sempre vissuto. Il Pkk ha accusato le autorità turche di complicità e da quel momento hanno ripreso in mano le armi. Le due parti hanno un nemico comune: la Turchia. Da un lato governo centrale e comunità curda si temono a vicenda, dall’altro però collaborano. Si crea una Siria de facto divisa in due: da un lato la zona d’influenza russa, dove le forze di Mosca aiutano Assad a riprendere il territorio, dall’altro quella americana dove ad intervenire sono i curdi e le forze aree della coalizione internazionale. L’attuale situazione dei curdi. Lo Stato Islamico, che non è mai stato sconfitto definitivamente in Siria, potrebbe sfruttare il momento di debolezza dei curdi e riorganizzarsi ancora più rapidamente nel Paese. Dopo aver per anni finanziato gruppi islamisti anti Assad, la Turchia adesso dialoga con la Russia e, in cambio di un suo ruolo nel processo di stabilizzazione della Siria, chiede il via libera per agire militarmente contro i curdi. “Ma anche l’Iran per fermare. Le avanzate curde creano alcuni grattacapi sia alle milizie Ypg che all’estero. A partire dall’estate 2014 i curdi siriani iniziano a ricevere sempre più finanziamenti ed armamenti dall’estero, oltre che sostegno dalla coalizione internazionale anti Isis a guida Usa. Nel marzo 2011 la cosiddetta “primavera araba” approda in Siria. La controffensiva dello Ypg è decisiva: i curdi riescono a riguadagnare terreno, ma la battaglia è di fatto casa per casa. L’operazione lampo, ribattezzata “Sorgente di pace”, ha provocato centinaia di vittime e 160 mila sfollati. Le proteste che in quei mesi infiammano l’intero mondo arabo e che portano, tra gli altri, alla caduta dei governi di Ben Alì in Tunisia e Mubarack in Egitto, iniziano ad infiammare le strade siriane. L’altopiano del Kurdistanè una vasta zona (circa 550.000 chilometri quadrati) che si estende nel Medio Oriente incastonato tra il Nord della Siria e dell’Iraq, il confine occidentale dell’Iran, quello meridionale dell’Armenia e la parte orientale della Turchia. Bombardamenti e raid della coalizione statunitense, iniziati nel settembre 2014, diventano i principali aiuti di natura militare ai curdi siriani. Al timone di queste regioni la Turchia pone milizie ex Esercito Siriano Libero, armate e finanziate nei primi anni di guerra. Il governo di Damasco è quindi sempre più debole e questo porta i curdi a prendere la palla al balzo, con la popolazione del nord della Siria che rivendica maggiore spazio e maggiore potere decisionale sugli affari locali. Ma ancora oggi truppe di Ankara sono ben presenti e controllano anche parte dell’amministrazione politica. Il “Kurdistan storico” – quello cioè che comprende le regioni abitate da questa popolazione in Medio Oriente – si estende infatti per alcuni tratti anche in Siria. Per Hafez al Assad, padre e predecessore dell’attuale presidente Bashar Al Assad, la questione curda viene vista come un’importante occasione per mettere pressione su Ankara. Allo scoppio delle prime proteste nelle aree curde, la reazione della polizia e dell’esercito siriano non appare repressiva per come ci si aspettava. La risposta di Ankara non si è fatta attendere. Save my name, email, and website in this browser for the next time I comment. Raqqa è un altro territorio difficile da controllare per i curdi. Erdogan più volte ha minacciato di ripetere questa operazione anche a Manbji e dovunque sia necessario tutelare, secondo il presidente turco, gli interessi del suo paese. E ogni tentativo di istituire uno stato indipendente, brutalmente soffocato. Oggi in maggioranza musulmani sunniti, parlano una lingua di origine indoeuropea. Ad oggi, Kobane si presenta come una città di … La prima coincide con il cantone di Afrin, la seconda invece con la zona di Kobane ed infine la terza con la provincia di Al Hasakah. Nel luglio 2012 le forze Ypg iniziano ad avanzare nelle principali città curdo – siriane: Kobane, Afrin, Qamishli, Al Hasakah sono prese dai curdi senza che l’esercito reagisca in maniera decisiva. Fino a poco tempo fa alleati della coalizione internazionale contro i jihadisti, i curdi verrebbero considerati come terroristi dall’esercito di Ankara. In particolare, pesano gli agganci con altri gruppi curdi in altri paesi vicini e dal 2014 in poi la lotta contro il califfato dell’Isis attira investimenti e rifornimenti anche da Usa ed occidente. Siria: drammatica la situazione attuale tra fazione governativa e ribelli - Video Dal 10 ottobre è riesplosa la guerra in Siria , anche se gli scontri a fuoco non sono mai cessati. I curdi ben comprendono l’impossibilità di controllare a lungo proprio le zone a maggioranza araba, per tal motivo da qualche settimana sono in corso colloqui con Damasco. Si tratta dell’unico documento giuridico-politico internazionale che abbia previsto la creazione di uno stato curdo indipendente. Nei primi di luglio di quello stesso anno, Al Baghdadi proclama la nascita dello Stato Islamico e chiede di intensificare la lotta per la costituzione di un grande califfato in medio oriente. Per la Turchia, però, l’Ygp e il Pyd sono rami del Pkk e per questo considerati anch’essi organizzazioni terroristiche. 521 in terapia intensiva(- 20) Sono 3.539.927 (+ 57.674) i tamponi… Risale agli anni ’90 la dura repressione della rivolta curda, sostenuta dal presidente statunitense George W. Bush, da parte del dittatore iracheno, che già nel 1988 si era macchiato dell’attacco chimico di Halabja, in cui sono morti 5 mila curdi. Non sono né arabi, né persiani, né turchi. Il cessate il fuoco è terminato a luglio di quell’anno, dopo che un attentato suicida, attribuito allo Stato Islamico, ha provocato la morte di 33 giovani attivisti curdi a Suruç, vicino al confine siriano. Una priorità questa ben evidente soprattutto dopo la perdita di Afrin a vantaggio dei filo turchi. Questo piccolo centro nell’estate del 2014 sale agli onori della cronaca per via dell’assedio intrapreso dall’Isis. Perché bisogna stare dalla parte dei curdi Alcuni articoli per capire l’attacco della Turchia ai curdi, le sue premesse e le sue conseguenze. I curdi approfittano di questa situazione ed iniziano a creare unità territoriale tra le province da loro controllate. In mezzo, il fiume Eufrate a dividere le due sponde. (...) Nel corso dell'Ottocento ini… La guerra che imperversa nel resto del paese, un governo siriano traballante ed una Siria complessivamente destabilizzata, creano le condizioni per i curdi di allargare progressivamente sia i propri territori che le proprie prospettive politiche. La loro storia inizio in tempi remotissimi ma in particolare nel 1900 si sono susseguiti importanti eventi storico - politici . Fondata nel XX secolo, essa prende il nome di una società tedesca impegnata nella costruzione della ferrovia Berlino – Baghdad. Lo scorso anno si sono tenute le elezioni locali, ma di fatto l’unico partito in grado di ottenere seggi è stato quello collegato alla lista della Nazione Democratica, ossia gli eredi del Pyd fondato nel 2003. Soltanto all’interno di Manbij i curdi trovano alcune difficoltà poste in essere dalla battaglia urbana portata avanti da gruppi rimasti isolati dell’Isis, con diverse vittime tra i propri reparti. Il Kurdistan non ha mai formato uno Stato indipendente e attualmente è diviso tra Turchia, Iran, Iraq, Siria, Armenia e Azerbaigian. Anche da queste parti non mancano episodi di attivismo politico e di richiesta di maggiori diritti. L’attuale Obiettivo sarebbe quello di movimenti di truppe e Voli sul versante turco, così come anche dalla Direzione di Damasco per il monitoraggio. In città, così come nei villaggi circostanti, la situazione è disperata anche sotto il profilo umanitario mentre ai primi di ottobre l’Isis è attestato nell’80% dei perimetro urbano di Kobane. L’attrito tra Damasco e curdi siriani si acuisce invece dopo la deposizione di Saddam Hussein in Iraq, avvenuta nel 2003. Il primo tentativo dell’Isis di infiltrarsi a Kobane è del luglio 2014, ma il primo respingimento ad opera delle forze Ypg vanifica gli sforzi dei miliziani jihadisti ed intensifica l’attenzione internazionale su Kobane. Non sono né arabi, né persiani, né turchi. Il «paese dei curdi», infatti, è definito in modo assai vario almeno a partire dalla fine del XVI secolo, data della pubblicazione (in persiano) della prima «storia della nazione curda» 2, che attribuisce al Kurdistan un vasto territorio tra l’ansa dell’Eufrate superiore a ovest, … In generale, le Sdf controllano tutta la Siria ad est dell’Eufrate ed il cantone di Manbji. “Trump ci ha pugnalato alle spalle”, hanno commentato fonti curde. 144.658 guariti. E i curdi infatti iniziano ad organizzarsi, come testimonia la fondazione, sempre nel 2003, del Pyd (Partito dell’Unità Democratica), destinato ad essere formazione di riferimento per i curdi siriani.

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