Una madre “sufficientemente buona” Winnicott al lavoro con un bambino Winnicott pediatra inglese e psicoanalista freudiano, fu il primo a liberare la madre dalla responsabilità di dover essere perfetta per non arrecare traumi al proprio figlio. La madre è “sufficientemente buona” a seconda del suo senso personale e naturale di essere madre, e Winnicott sottolinea che questo processo spontaneo non può essere appreso dai manuali del bravo genitore. Winnicott, sostenendo che l’immagine della madre sia la radice della psiche dell’individuo, crea l’idea di due tipi di madri: una sufficientemente buona e una non sufficientemente buona. Il bisogno di contenimento non è solo legato al periodo di assoluta dipendenza dalla madre, ma ritorna nella vita di ognuno, ogniqualvolta si presentano situazioni particolarmente minacciose o stressanti. Per arrivare all’interdipendenza, ogni individuo deve raggiungere tre obiettivi, ovvero l’integrazione delle diverse parti di sé, la personalizzazione, attraverso cui il bambino esperisce il corpo come parte di sé e a sentire il Sé sito nel corpo e la relazione d’oggetto, che permette di distinguere il sé dal non-Sè, la realtà interna dalla realtà esterna. Registrazione al Tribunale di Milano n. 587 del giorno 2-12-2011- Direttore Responsabile: Giovanni Maria Ruggiero. A partire dalle concettualizzazioni di Donald Winnicott (1951), si può parlare di sviluppo ottimale in quel contesto relazionale in cui il pediatra psicoanalitico dà rilevanza alla cosiddetta “madre sufficientemente buona”. In un altro momento della vita questa potrebbe essere considerata come una condizione patologica, ma per la neo-mamma si tratta di una situazione del tutto normale, da cui ne uscirà solo quando il bambino le darà il via libera. Quando l’individuo raggiungerà la maturità la sua personalità si strutturerà in questo modo: Una delle principali funzioni dell’Io è l’elaborazione mentale di eventi sensoriali e motori, che diviene successivamente la realtà psichica personale e definisce la persona nella sua interezza e unità. I grandi clinici italiani: ciclo di interviste sullo stato dell’arte della Psicoterapia italiana. Salve, sono una donna di 43 anni, da un anno e mezzo sto assieme al mio compagno che ha una figlia ... Sto avendo dei problemi con il mio bambino. Il gioco, dunque, risiede in questa stessa area transizionale, che è in contrasto sia con l’interno che con l’esterno, nella quale soggettivo e oggettivo sono indistinti, che nasce dal rapporto di fiducia del bambino nei confronti della madre e che dà origine alla idea del magico. Lezioni di E. Ferruzza. Nella madre si sviluppa, dunque, una particolare sensibilità che le consente di fare la cosa giusta al momento giusto. Per il corretto sviluppo il bambino non ha bisogno di una madre perfetta, bensì di una madre buona che si adatti ai bisogni del neonato e ne supporta il senso di onnipotenza. Centro Disturbi dell’Alimentazione – Milano, Centro Disturbi della Personalità – Modena, Centro Stimolazione Magnetica Transcranica – CIP TMS, Otto Kernberg e la sua teoria psicoanalitica - Introduzione alla Psicologia. In questo modo, attraverso un atteggiamento ludico verso il mondo, e solo qui, in questa terza area neutra e intermedia tra il soggettivo e l’oggettivo, può comparire l’atto creativo, che permette al soggetto di trovare se stesso, di essere a contatto con il nucleo del proprio Sé. A. Armando, Roma 1974. Il lavoro principale in cui dovrebbe impegnarsi una madre consiste proprio nell’accettazione delle proprie caratteristiche e peculiarità. in: WINNICOTT, D. W., (1958) Dalla pediatria alla psicoanalisi. La madre alla nascita del bambino entra in uno stato di malattia che malattia però non è: preoccupazione materna primaria. I quattro anni passati in questo collegio furono molto positivi, sia dal punto di vista intellettuale che sociale. I due discutevano moltissimo di lavoro, sia durante gli incontri, sia attraverso le lettere, finché decisero di scrivere un articolo a quattro mani. “Esperienza è il nome che diamo ai nostri errori” O. Wilde Bibliografia D.Winnicott Colloqui con i genitori, trad. Titolo della pubblicazione: Titolo della pubblicazione:La Clinica di Winnicott Autore: Laura Dethiville Prefazione e traduzione: Pia De Silvestris Editore: Alpes Italia anno di pubblicazione: 2016 ISBN: 9788865313565 Recensione a cura di Laura Delle Site. Se vuoi saperne di più puoi verificare la nostra, Registrazione/Login Scuole, Ordini e Associazioni. ISSN 2280-3653 - Testata giornalistica. Essa è universale, appartiene al fatto di essere vivi e si può considerare come una cosa in sé. Quando “è consigliabile” che i genitori chiedano aiuto ad un professionista? Winnicott ipotizza un’ ... Nella costituzione del falso sé ha un ruolo di estrema importanza la madre, che con le sue cure e il suo essere madre sufficientemente buona, va incontro all’onnipotenza del bambino e le dà senso: il bambino ha quindi l’illusione che la realtà sia magica e che agisce in modo da non urtare la sua onnipotenza. Di formazione pediatrica, questo brillante uomo grande estimatore dei Beatles quanto di Beethoven, è riuscito a smantellare la figura della madre dispensatrice di cura e amore senza sviste, lacune, imprecisioni, per farne emergere una alternativa di madre imperfetta, ma sana e affettivamente presente. Inizialmente, nel bambino, c’è un “Sé centrale primario”, che è il potenziale innato che sperimenta la continuità dell’essere, acquisisce una realtà psichica personale e uno schema corporeo e che diverrà poi “nucleo del Sé” (detto anche “vero Sé potenziale”). Il vero merito di Donald Winnicott è l’aver evidenziato la grande importanza della relazione madre-bambino per lo sviluppo psichico nei primi suoi due anni di vita. Il sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti per rendere migliore la navigazione e per fornire le funzionalità di condivisione sui social network. L’ holding, che sostiene l’Io debole e immaturo del bambino, implica due processi: Tali processi permettono inoltre di acquisire un senso di fiducia nella madre e nell’ambiente più in generale. Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano. Meglio riporre un mattone quando, d’istinto, pensiamo che sia necessario per costruire quel pezzo di casa che non farlo rischiando di lasciare un pericoloso buco. Winnicott, D. W., (1962) The theory of the power infant relationship: further remarks. La madre sufficientemente buona, come la definisce Winnicott, proprio in virtù di questo limite, permetterà gradualmente al bambino di scoprire la sua autonomia. La paura del Gli anni trascorsi come studente di medicina furono interrotti dalla guerra, durante la quale Donald Winnicott lavorò nei college trasformati in ospedali militari. Sempre più genitori richiedono l'aiuto di un esperto perché in difficoltà nella gestione della relazione con i loro figli. L’oggetto transizionale si inserisce nello spazio potenziale tra madre e bambino. Lei è interamente devota al bambino e rapidamente cerca di cogliere ogni suo bisogno. Per avere maggiori informazioni su tutti i cookie utilizzati, su come disabilitarli o negare il consenso all’utilizzo leggi l’informativa. Il bambino si trova, all’inizio della sua vita, in uno stato privo di integrazione, quindi, per raggiungere la sua integrazione, saranno necessarie le cure di una madre sufficientemente buona. Utet, Torino 2003. Le principali caratteristiche del gioco sono: E’ solo nel gioco che i bambini riescono ad essere creativi, usando la loro personalità e scoprendo se stessi, con l’obiettivo di formarsi come persona intera, diversa dagli altri con cui è in relazione. Una madre sufficientemente buona, che si preoccupa non solo di fornire cibo, ma anche di soddisfare i bisogni di relazione, offre al bambino l’illusione che esista una realtà esterna corrispondente alla sua capacità di creare, sostenendo in tal modo il suo bisogno di onnipotenza. Nello stesso modo in cui risulta fondamentale focalizzare l’attenzione sulle difficoltà e le problematicità per poter elaborare una strategia d’intervento. Strachey fu uno dei membri del Bloomsbury, e fu analizzato e supervisionato da Freud per quattro anni, che lo considerò idoneo a diventare psicoanalista. Il gioco, dunque, è per Winnicott sempre un’esperienza creativa e la capacità di giocare consente al soggetto di esprimere l’intero potenziale della propria personalità, grazie alla sospensione del giudizio di verità sul mondo. La relazione madre figlio secondo Donald Winnicott. Donald Winnicott (1896-1971), geniale psicoanalista inglese di stampo freudiano, ha avuto il merito di liberare la figura materna dall’incombenza del dover essere perfetta e infallibile per non cagionare irreversibili traumi alla propria prole. 2 Concetti introdotti da Winnicott. Presto, tuttavia, l’adattamento della madre al bambino diminuisce. Coniò per questo la definizione di: “madre sufficientemente buona.” Università degli Studi di Padova. In linea con il pensiero di altri psicanalisti, Winnicott sostiene che durante il primo anno di vita, la madre e il neonato costituiscono una singola unità.Non si può considerare il bebè come un’entità separata dalla madre. In questa area di gioco il bambino raccoglie oggetti o fenomeni dal mondo esterno e li usa al servizio di qualche elemento che deriva dalla realtà interna o personale. Questa esperienza in collegio lo fece crescere e maturare e fu proprio qui che incontrò la vita culturale che aveva solo potuto sfiorare durante l’infanzia osservando il padre. In special modo sottolineò l'importanza di una madre sufficientemente buona per imparare e gestire autonomamente il mondo. Alla nascita il bambino non esiste come individuo, bensì è membro di una coppia ed è fuso con la realtà esterna perché inconsapevole dei confini che separano il dentro e il fuori. È un’area che non è messa in dubbio, poiché nessuno la rivendica se non per il fatto che esisterà come un posto di riposo per l’individuo impegnato nel perpetuo compito umano di mantenere separate, e tuttavia correlate, la realtà interna e la realtà esterna. Il processo per cui una persona si sente intera è l’integrazione dell’Io, resa possibile dall’esperienza della continuità e dall’idea che nulla di ciò che è accaduto andrà mai perso (anche se spesso sarà inaccessibile alla coscienza). Se debe tener en cuenta que la madre “suficientemente buena” que Winnicott propone es una construcción ideal, un sujeto que sabe responder a todo lo que el bebé necesita (y que lo hace), que está siempre presente, y por ello, en cierto sentido, no tiene deseos propios (lo cual no deja de plantear la cuestión de la castración materna). La nascita di un figlio, la coppia in evoluzione tra aspettative e realtà, Il “mestiere” del genitore: percorsi sulla genitorialità. Il matrimonio con la giovane Alice fu caratterizzato da una completa assenza di relazioni sessuali e, Winnicott, vedendosi come un ragazzo inibito in questa relazione, decise di intraprendere un’analisi personale. Tr. Così, decise che non avrebbe più voluto dipendere da nessun medico e, dopo aver comunicato le proprie intenzioni al padre, grazie all’aiuto di un amico di famiglia che mediò per convincere il padre ad accettare la decisione del figlio, nel 1914 venne ammesso nel Jesus College di Cambridge, come studente del corso preparatorio di medicina. Alda Bencini Bariatti, Roma: Armando, 1974 O. Wilde Aforismi Baldini Castoldi Dalai, 2006, Scopri tutti gli Eventi di Psicologia presenti oggi nella tua città. Perché la pedagogia di Winnicott è ancora attuale: quanto la teoria della madre sufficientemente buona può ancora ritenersi valida Secondo Donald Winnicott, pediatra e psicoanalista statunitense, i primi mesi del bambino sono fondamentali per il suo sviluppo e la sua crescita, e ad essere importantissimo è il rapporto con la madre. Questo processo risulta fondamentale in ogni relazione. ID Articolo: 151578 - Pubblicato il: 01 febbraio 2018, Già nei primi anni del suo lavoro come pediatra, emerse la grande attenzione di. Guido Taidelli, introduzione di T. Berry Brazelton, Milano: Cortina, 1993 D. Winnicott Sviluppo affettivo e ambiente: studi sulla teoria dello sviluppo affettivo, trad. Ciò che Winnicott vuole evidenziare è che la madre è una donna reale “actual” e in quanto tale l’unica cosa che può fare è essere “abbastanza o sufficientemente” buona: non perfetta. Il pediatra e psicoanalista Winnicott, con l’espressione “madre sufficientemente buona”, voleva far passare la sensazione e l’idea che è importante per una madre non cercare di idealizzare il proprio ruolo, ossia, non volere essere perfetta, sapere che anche i suoi parziali fallimenti aiutano la crescita del bambino e che … Il bambino e l’adulto, che vivono creativamente, giocano entrambi, riempiendo con i prodotti della propria immaginazione e con l’uso dei simboli, lo spazio tra sé e l’ambiente (in origine l’oggetto); il gioco del bambino e la vita culturale dell’adulto nascono nella stessa area e allo sviluppo di quest’ultima è legato il loro stesso destino o, meglio, la loro qualità. Kernberg è uno psicoanalista che ha ideato l' approccio della Psicologia dell’Io e delle Relazioni oggettuali integrando precedenti modelli psicanalitici. Grazie alla sua attività lavorativa Donald Winnicott ha l’opportunità di riflettere a fondo sullo sviluppo nei primi mesi di vita del bambino e del rapporto speciale che lo lega alla madre. Holding (letteralmente “sostegno”) è un termine introdotto da Winnicott per definire la capacità della madre di fungere da contenitore delle angosce del bambino. Questo percorso è graduale e il compito della madre non è quello di allontanarsi, ma di offrire gli strumenti necessari per supportare questa naturale progressione all’autonomia. Una madre è sufficientemente buona se sa mettere in discussione le sue idee, il suo modo di pensare e agire, se questo fa soffrire lei stessa e/o il suo bambino. Proprio per questo motivo, egli rifiutò l’analisi con Melanie Klein, che gli consigliò di recarsi da Joan Riviér, una delle maggiori sostenitrici delle teorie kleiniane e uno dei membri fondatori della British Psychoanalytical Society, di cui Donald Winnicott entrò a far parte nel 1935. Ciò lo portò ad arricchire ulteriormente le proprie conoscenze, studiando psicoanalisi. Anche quando avrà raggiunto questo stato, tuttavia, nel sonno il bambino tornerà alla non integrazione e ciò costituisce la premessa per la capacità dell’adulto di sentirsi calmo, rilassato e capace di stare solo, godendo della solitudine (inizialmente data dall’assenza della madre). In: Granieri, A., Albasi, C., (2003) Il linguaggio delle emozioni: lavoro clinico e ricerca psicoanalitica. Tr. Donald Winnicott, nel 1910, all’età di 14 anni, entrò alla Leys School di Cambridge, scuola metodista inglese, distante da Plymouth più di trecento chilometri. Terzo di tre figli, le due sorelle maggiori, di cinque e sei anni, lo accudirono e lo riempirono di attenzioni. I quattro anni passati in questo collegio furono molto positivi, sia dal punto di vista intellettuale che sociale. P.I. Essendo studente di medicina fu esonerato dall’esercito e la perdita di molti cari amici caduti in guerra divenne uno dei rimpianti della sua vita. La creatività è costituita dalla modalità che ha l’individuo di incontrarsi con la realtà esterna. Winnicott a tal proposito, riferisce di una madre “good enough” – abbastanza buona o sufficientemente buona. Tale forza è un potenziale di crescita che porta allo sviluppo psicologico, attraverso svariate acquisizioni corporee e psichiche.